Lorenzo Carnevali, due poesie

Lorenzo Carnevali


Vergine delle rocce

Già tutto sapevamo, tutto
credevamo di sapere,
ma non c’è posto stanotte non c’è verso:

specchio segreto fedele
madre di braccia morbide
madre di rocce roride
rifugio di anfratti furtivi

Beata cosa tu, alla fine
arresa alla Torre di Babele

La casa del buon pastore

Non questa volta non adesso

Non tempo greve accumulo di delirio e divieto
non pioggia acida che affina lama e omicidio

La deliziosa fattura del nido
dove le Muse a convegno allevano
crisalidi e pargoli
distillare aure di mansuetudine
e care armonie date per perse

Dietro le spalle minacce di sagome e ombre
pur sempre memore la furia del Caos

Da: O. Nesci, L. Valentini, TerreRare Le Marche. Poesie di Lorenzo Carnevali, Argalia Editore, 2020

Lorenzo Carnevali insegna materie letterarie al Liceo Classico Raffaello di Urbino. Ha pubblicato con Olivia Nesci “Il paesaggio marchigiano. Esercizi di lettura” (QuattroVenti, 2005). Alcuni suoi testi poetici sono usciti su riviste e volumi collettanei.

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