Lucio Piccolo (1901 – 1969)

Da sinistra Gioacchino Lanza Tomasi, Lucio Piccolo e Giuseppe Tomasi di Lampedusa a Capo d’Orlando

Le sognanti, lontane ombre che sono
dietro le tue parole questa notte,
fantastiche o dolenti le portava
la corrente dei giorni, il vento che apre
i colori, ed ognuna il suo segreto
di dolore o di gioia che il destino
segnò e il buio chiude;
e ancora altre ne chiami
che dileguando diedero un’impronta
di lume: la promessa di un ritorno;
mani che schiusero i riposi,
occhi che riflettevano i meriggi
sotto i rami, le foglie della vite
che il raggio fa vivaci, oh le stormenti
stagioni attorno ai volti, le ore
che scendevano a noi come in dolcezza
umana fatte miti da uno sguardo;
viva siepe, riparo che fa
sicure in cerchio notti, albe, tramonti,
e come pienamente
rispondevano ad ogni sole
che mai le avrebbe, mai sfiorate il rombo
del mistero; ma in fondo ad ogni svolta
è il dolore, la cenere che tocchi
si riga: brace e sangue.
E sul quadrante gira una segno
indietro lascia la vacua spirale
dove l’anima è presa, e fuori attorno
ferma è la notte come una memoria
di sempre; sul piano
pietroso che sovrasta al mare basse
macchie di luna e cespi,
tarde stuoie di nuvole e un’ansia
s’alza d’ignoto, ricade; respiro
dell’aria scorre tra le gole, tocca
la paglia sotto il ponte, alle pareti
della cava risale e sopra i margini
si cela tra le foglie degli ulivi.

Lucio Piccolo, da Gioco a nascondere, Canti barocchi, e altre liriche, Mondadori, 1960.
Lucio Piccolo nasce a Palermo il 27 ottobre 1901 dal barone Giuseppe Piccolo di Calanovella e da Teresa Mastrogiovanni Tasca. A seguito della morte del padre avvenuta nel 1928 si trasferisce con la madre e i due fratelli Casimiro e Agata presso la villa di Capo D’Orlando dove vivrà per tutto il resto della sua vita.
Cugino di primo grado di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, a cui sarà legato da uno stretto sodalizio culturale, Lucio Piccolo approda alla poesia nel 1954 anno in cui pubblica a proprie spese il libro “9 liriche”. Questo libro, inviato ad Eugenio Montale insieme ad una lettera di accompagnamento scritta a due mani con il cugino Tomasi, gli consentirà di partecipare al convegno letterario di San Pellegrino Terme (luglio 1954) e di essere così introdotto nel mondo letterario.
E’ la consacrazione dell’opera a cui l’autore si era preparato da tutta la vita. Seguiranno le pubblicazioni di “Canti Barocchi e altre liriche” (Mondadori 1956, con prefazione di Eugenio Montale), “Gioco a nascondere” ( Mondadori, 1960) e “Plumelia” ( Scheiwiller, 1967).

Lucio Piccolo muore il 26 maggio 1969.

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