Paolo Ruffilli, “Le cose del mondo”

Paolo Ruffilli

Dalla quarta di copertina:

Nel suo percorso poetico, Paolo Ruffilli ha praticato strade diverse, sempre confermandosi in una coerente, limpida solidità di pronuncia pur nella varietà di tematiche e argomenti. Questo libro permette di seguirne il cammino per un arco di tempo pressoché quarantennale, trattandosi di un’opera unitaria composta a partire dagli anni Settanta, un ampio work in progress arricchitosi nel tempo. Un’avventura poetica ed esistenziale che prende il via con la metafora del viaggio e degli incontri che il viaggio offre, della quotidianità onirica e a volte sgradevole di chi comunque si trova «straniero tra la gente». Fino al ritorno, dal quale riparte la meditazione turbata sul senso delle cose e della vita, nelle incertezze e negli equivoci degli umani rapporti, tra vuoto, amore e violenza, mentre felicità «sempre si confonde / con la dissolvenza». Nel capitolo che dà titolo al libro, Ruffilli si muove a diretto contatto con gli oggetti di cui si popola la vita, e che si impregnano del nostro passaggio, trovando il senso non banale della loro presenza, si tratti del cappello o del bicchiere, della barca o di un diario. La sua fitta narrazione è affascinante, minuziosa, affabilissima, una sorta di insolito canzoniere dedicato a una realtà tanto essenziale nel vissuto quanto raramente indagata, come in queste pagine, con la concretezza maniacale dell’osservatore sensibile.

POESIE 1978-2019

Le cose

Le persone muoiono e restano le cose
solide e impassibili nelle loro pose
nel loro ingombro stabile che pare
non soffrire affatto contrazione dentro casa
perché nell’occuparlo non cedono lo spazio
vaganti come mine, ma nel lungo andare
il tempo le consuma senza strazio
solo che necessita di molto per disfarle
e farne pezzi e polvere, alla fine.

*

Eccolo, il nome della cosa:
l’oggetto della mente
che è rimasto preso e imprigionato
appeso nei suoi stessi uncini
disteso in sogno, più e più inseguito
perduto dopo averlo conquistato
e giù disceso sciolto e ricomposto
rianimato dalla sua corrosa forma e
riprecipitato nell’imbuto dell’immaginato.


*

Bicchiere

Fragile, freddo, cupo, colmo, trasparente:
fonte di pace e di ristoro, schermo e
diga al niente, tramite fermo intanto
al liquido scorrere del mondo.
Giace nel bianco l’opaco di calcare
depositatosi tenace dentro il fondo.
Augurio e benvenuto, sogno in perfezione:
il sugo, il filtro, l’essenza, la pozione.
Sbrecciato, andato in pezzi dopo essere caduto.
La forma, incontenibile, di un contenuto.

*

Specchio

L’io all’erta di fronte a sé, stupito,
ostacolo inibito e sulla traccia
del fatto depistato. Ma buco della chiave,
fessura aperta verso l’impensato:
che giaccia dentro il fondo piatto
la profondità e nel finito stia l’illimitato,
continuamente morto eppure già rinato.
L’immagine diversa dall’immaginato.
E, nel gioco tra differenza e identità,
svelato il poco di verità, nella scoperta
che il mondo noto non è l’unica realtà.

*

Ma cosa fanno le cose quando
sfuggono di vista al controllo
che su di loro esercitiamo?
Gravano frattanto su se stesse
in attesa di essere di nuovo sollevate
o restano contratte in vigile difesa?
Aspettano giorni inchiodate nel silenzio
che torni ad animarle un po’ la nostra presa?
O basta che solo le pensiamo
e di per sé succede che il pensiero
nominandole faccia da tiranno
ad annullare la loro libertà?

*

Fatale

Fatale è il gelido potere che la parola
ha in sé, più nuda e più crudele
di qualsiasi altra cosa in bene o in male.
E, nel suo uscire fuori dalla bocca,​
ecco che di colpo dà pronuncia e vita
oppure con i suoi colpi dà ferita e morte
a ciò che si vede pensa sente gusta o tocca.

Paolo Ruffilli (Rieti 1949) è presente nelle maggiori antologie degli ultimi decenni. Tra i suoi libri di poesia: Piccola colazione (1987), Diario di Normandia (1990), Camera oscura (1992), Nuvole (1995), La gioia e il lutto (2001), Le stanze del cielo (2008), Affari di cuore (2011), Natura morta (2012), Variazioni sul tema(2014). Traduttore e curatore di classici italiani e inglesi, è anche autore di narrativa e saggistica. Il suo sito è www.paoloruffilli.it

La scelta dei testi qui proposto in anteprima e di Matteo Bianchi

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