La poesia di Paul Klee

PAUL KLEE

COMMENTO DI FEDERICA GIORDANO

Non tutti sanno che Paul Klee non era soltanto un pittore. Klee si è interessato anche di musica e poesia scegliendo, infine, di dedicarsi prevalentemente alla pittura. La ricerca poetica di questo autore è tuttavia tutt’altro che “accessoria” rispetto alla sua principale attività di pittore, presentandosi come una sorta di territorio omologo all’arte figurativa, uno spazio di indagine alternativo ed ulteriore che gli consentì di penetrare i meccanismi formali della creazione cosmica. Sia essa letteraria, musicale o iconica, l’arte di Klee appare animata dal desiderio di individuare le forme elementari e archetipiche, quella struttura della realtà che prescinde il tempo. In una celebre pagina di diario, Klee scrive “nel mondo terreno non mi si può afferrare poiché io abito bene sia tra i morti che tra i non nati. Più vicino del consueto al cuore della creazione eppure, ancora non vicino abbastanza”.

Wahre Anekdoten

Einer
dem in gröβten Schmerz
ein Raubtiergebiβ wächst.

Einer Art Schiffbruch muβ das sein,
wenn einer alt ist
und sich noch über etwas aufregt.

Aneddoti veri

A chi
nel più grande dolore
crescono denti di animale feroce.

Deve essere una specie di naufragio,
quando un vecchio
si altera ancora per qualcosa.

***

Den Chorus mysticus erfinden,
der von einigen
hundert Kinderstimmen
vorgetragen werden müβte.

Wer das könnte,
der brauchte sich nicht strebend mühen.

Die vielen Werkchen
Führen letzten Endes dahin.

Creare il coro mistico,
quello che dovrebbe essere
cantato da centinaia
di voci bambine.

Chi potesse far ciò,
non avrebbe più bisogno di cercare faticosamente.

Tutte le piccole opere
alla fin fine, conducono lì.

***

Ich gleiche dem Hang,
wo das Harz in der Sonne kocht,
wo die Blumen brennen.

Mich kann nur kühlen die Walpurgisnacht,
dahin flieg ich als Johanniskäfer
und weiβ dann gleich Bescheid,
wo ein Laternchen angezündet ist.

Io somiglio al pendio,
dove la resina cuoce nel sole,
dove bruciano i fiori.

Solo la Notte di Valpurga può rinfrescarmi,
e volo lì come una lucciola
e subito so
dove è accesa una piccola lanterna.

***

Die Schöpfung
lebt als Genesis
unter der sichtbaren Oberfläche
des Werkes.

Nach rückwärts
sehen das alle Geistigen,

nach vorwärts
– in die Zukunft –
nur die Schöpferischen.

La creazione
vive come genesi
sotto la superficie visibile
dell’opera.

Gli intellettuali
la guardano andando indietro nel tempo

In avanti
– verso il futuro –
la guardano solo i creatori.

Paul Klee nasce a Münchenbuchsee (Svizzera) nel 1879.
Frequenta le scuole a Berna, dove intraprende anche studi musicali.
Nel 1898 decide di dedicarsi alla pittura. Si iscrive all’Accademia di Monaco, dove segue i corsi di Franz von Stuck.
Nel 1901 effettua il suo primo viaggio in Italia.
Tra il 1901 e il 1905 Klee realizza lavori su vetro e opere grafiche di ispirazione simbolista. Con queste partecipa alla mostra internazionale della Secessione di Monaco (1906). Nel 1905 si reca a Parigi, dove vede le opere degli impressionisti. La sua preferenza va, però, a van Gogh e Cézanne.
Nel 1909 prende parte alla XIX rassegna della Secessione di Berlino.
Nel 1906 Klee si stabilisce a Monaco. Qui ottiene, nel 1911, la prima personale presso la Galerie Tannhauser.
A Monaco entra in contatto con Alfred Kubin, ma soprattutto con gli artisti di “Der Blaue Reiter”. Con loro partecipa alla seconda mostra del gruppo, nel 1912.
Nel corso di un viaggio a Parigi stringe amicizia con Robert Delaunay. In questa circostanza ha modo di apprezzare soprattutto le opere di Braque e Picasso.
Nel 1914 Klee effettua un viaggio in Tunisia, in compagnia di August Macke e Louis René Moilliet. Scopre così nuove potenzialità della luce e del colore.
Sempre nel 1914 è tra i fondatori della Neue Sezession di Monaco. Tra il 1916 e il 1918 viene arruolato nell’esercito tedesco in guerra. Al ritorno, comincia a dipingere quadri a olio con forme astratte.
Nel 1920 Paul Klee si stabilisce a Weimar, su invito del Bauhaus. Qui insegna “Teoria della forma e del colore”, nell’ambito del corso propedeutico.
Con il Bauhaus si trasferisce a Dessau nel 1925. Nel 1924, con Kandinsky, Jawlensky e Feininger, dà vita al gruppo “Die Blauen Vier” (I Quattro Azzurri), con il quale espone anche in America. Ma la sua partecipazione più importante è quella alla mostra parigina dei surrealisti nel 1925.
Nel 1931 va ad insegnare alla Kunstakademie di Düsseldorf. Con l’avvento al potere di Hitler, Klee viene immediatamente licenziato. Le sue opere vengono confiscate nel corso delle campagne di “pulizia&equot; dei templi dell’arte”, in quanto “entartet” (degenerate). Diciassette di esse figurano nella mostra sull’arte degenerata, nel 1937.
Costretto a tornare a Berna, continua a dipingere con grande fervore, nonostante l’insorgere di una fatale malattia.
Paul Klee muore a Muralto (Locarno) nel 1940.

Selezione di testi e traduzione dal tedesco a cura di Federica Giordano

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