Mariagiorgia Ulbar, da “Lighea”

Mariagiorgia Ulbar

L’invasione

Inizia con un uovo
lo trovo una mattina sulla soglia
ogni alba già dal buio aspetto sveglia.
Un uovo: omogenea la pelle
una strada che ritorna su se stessa
in se stessa si completa,
si staglia eterno sulla soglia.
Davanti alla porta c’era un uovo.
Mi turbava nel segreto che portava
ma lasciato da solo sul tappeto
ora è mio, o lo tengo o lo rifiuto.

*

L’uovo è entrato. Per mano
mia, con me che l’ho tirato
dentro, al chiuso, l’ho appoggiato.
Lo guardo, è un uovo sopra un piano
chiuso, ottuso, silenzioso.
Vive
e pare ora prendere una faccia
adagiato come un uovo un uovo sta
il guscio integro lo stringe, si tiene
su un punto, non rotola, non cambia.

*

L’ho stretto molto forte dentro il pugno
la fisica lo assiste e non si è rotto
provate voi adesso lo sconforto
della forza, la violenza
che si forma in intenzione
e viene vinta
da un sol uovo
una sola eternità
una vita piccola in potenza.

*

L’uovo è muto, non mi parla, non si esprime
l’uovo vince solamente
un uovo solo solo solo eterno
chiuso, feroce che non parla
eppure è più di me più e più potente.

Mariagiorgia Ulbar, Lighea, Elliot, 2018

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MARIAGIORGIA ULBAR è nata in Abruzzo. Ha pubblicato la raccolta
poetica I fiori dolci e Le foglie velenose (Maremmi 2012), la silloge Su pietre tagliate e smosse all’interno dell’Undicesimo quaderno italiano di poesia contemporanea (Marcos y Marcos 2012), le plaquette illustrate in edizione limitata Osnabrück e Transcontinentale (Collana Isola 2013), la raccolta Gli eroi sono gli eroi (Marcos y Marcos 2015, vincitrice del premio Dessì), Un bestiario (Nervi Edizioni 2015) e le poesie del librondi illustrazioni Metamorphosis di Elisa Talentino (La Grande Illusion 2016).

1 pensiero su “Mariagiorgia Ulbar, da “Lighea”

  1. Il gioco del libraio

    Buonasera, ma lei non è il mio amore?
    È la mia prima cliente del giorno, l’attendo.
    Vorrà cosa? Nulla è in vendita, può guardare…
    riterrà interessante il profumo, tutto, d’ogni,
    le case editrici non hanno il mio indirizzo
    fortuna che lei lo ricorda, le piacciono
    i grandi volumi di Francia? Se potesse vederne
    l’autore ne sarei fin troppo geloso.
    No di certo, secoli fa non vedevo
    non avevo libri
    forse neanche li avrei decifrati.
    Venderli è uno strano esercizio, ne leggo
    e nessuno ne chiede. Ma forse lei
    vorrà che ne parli.
    Potrei leggerle qualcosa …
    sa, un concorso di poesia premia con la vita un libraio.

    PdM

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