In memoria di te, Claribel Alegría

 

di Alessandro Canzian

 

Quando, una persona che scrive versi, può dirsi poeta? Quando, di fronte a un testo che va a capo, possiamo parlare di poesia? Queste due semplici domande hanno disseminato secoli di discussioni, saggi, dichiarazioni e cambi di direzione. Resta però indubbia e tutt’ora valida l’affermazione di Moravia, riferita a Pasolini:

Abbiamo perso prima di tutto un poeta, e di poeti non ce ne sono tanti nel mondo, ne nascono tre o quattro soltanto dentro un secolo. Quando sarà finito questo secolo, Pasolini sarà tra i pochissimi che conteranno come poeti. Il poeta dovrebbe esser sacro.

Claribel Alegría è sicuramente una di questre tre o quattro, sacre, figure capaci di porre dei punti di riferimento in un secolo. Una vita spesa per gli altri, non solo poeticamente ma soprattutto nel sociale. Fu legata al Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale, d’ispirazione marxista, e coinvolta nelle proteste nonviolente contro la dittatura del Presidente Anastasio Somoza Debayle. Nel 1979 Somoza Debayle cadde e il Fronte prese il potere in Nicaragua, ma l’Alegría, che nel frattempo aveva iniziato la propria carriera di poetessa, scrittrice, giornalista e saggista, decise di tornarvi solo nel 1985, cioè quando Daniel Ortega, dirigente militare del Fronte, divenne Presidente.

Una vita dalle scelte forti ma, allo stesso tempo, gravitando attorno a una stella gemella, l’amato Bud (Darwin J. Flakoll), con il quale ha condiviso storia e ideali, battaglie, non di rado scritture (si pensi al romanzo Le ceneri d’Izalco, con lui scritto, edito in Italia da Incontri Editrice nel 2011).

 

 

Tu silbido

 

Ya no existe mi bosque
sólo quedan pedruscos
y yerbas amarillas
y aquel silbido tuyo
tu silbido
aquel mágico soplo
que se instaló en mi oído
y cuando menos
pienso
me enamora.

 

 

Il tuo fischio

 

Non esiste più il mio bosco
resta solo una sassaia
erba ingiallita
e quel tuo fischio
il fischio tuo
quel magico soffio
ormai fisso nel mio orecchio
che quando meno me lo aspetto
mi innamora.

 

(da Voci, Samuele Editore 2015)

 

 

tú serás mi juglar
siempre lo fuiste
cantabas mi tristeza
nuestro amor
la alegría
dibujabas con tu canto
penachos de palabras
abriéndose en colores
la rugosa belleza
de las piedras
que en llamas se convierten
y se adentran en mí
y yo me regocijo
aunque me quemen
y canto
y canto.
Me opongo a los que piensan
que es dócil el amor
aparece sin más
sin que lo llames
y sube y baja
y se transforma
y muere
y resucita a veces
y no muere.

 

 

 

tu sarai il mio giullare
lo sei sempre stato
cantavi la mia tristezza
il nostro amore
l’allegria
con il tuo canto disegnavi
pennacchi di parole
che si aprivano diventando colori
la bellezza ruvida
delle pietre
che si trasformano in fiamme
e si addentrano in me
e io gioisco
anche se mi bruciano
e canto
e canto.
Mi oppongo a quelli che pensano
che l’amore sia docile
compare così
senza essere chiamato
e sale e scende
e si trasforma
e muore
e resuscita a volte
e non muore.

 

(da Amore senza fine, Fili d’aquilone Editrice)

 

 

Ed è proprio il termine “storia” che forse ci aiuta a identificare un poeta, e la sua poesia. Quando un autore è capace di cambiare la “storia” delle persone attorno a lui o lei, quando un poeta è capace, senza nulla chiedere, di creare discussioni, dibattiti, allora forse ci troviamo davvero di fronte a un poeta, a una poesia.

 

 

 

Poesía

                 A Juan Ramón

Inconfundible
esa voz
que me persigue
que no arranca de mi
que teje insomnios.
Como la lluvia
cae
como el viento
sólo esa voz escucho
me posee
deja mendrugos sueltos
y se escapa.

 

 

 

 

Poesia

             A Juan Ramón

Inconfondibile è la voce
che mi insegue
che non si scolla da me
che tesse insonnie.
Come la pioggia
cade
come il vento
solo questa voce ascolto
mi possiede
lascia cadere avanzi di pane
e fugge via.

 

(da Voci, Samuele Editore 2015)

 

 

 

La poesía es esencia
es sorpresa
es meollo
musitó
si se te escapa un día
sólo serás escombro
flotando a la deriva.
¿Ves ese cúmulo
de piedras?
Son poemas fallidos
que murieron
huérfanos tristes
de los que no quedó
ni un rastro.

 

 

 

La poesia è essenza
è sorpresa
è midollo
mormorò
se un giorno se ne andasse
saresti solo macerie
galleggianti alla deriva.
Vedi quell’ammasso
di sassi?
Sono poesie mancate
morte
orfane tristi
delle quali non resta
nemmeno una traccia.

 

(da Amore senza fine, Fili d’aquilone Editrice)

 

 

Su di lei Martha Canfield scrisse: “L’opera di Claribel è molto vasta, abbraccia diversi generi, tutti con grande efficacia comunicativa e stilistica, al punto d’essere candidata al Premio Nobel. Cresciuta tra due paesi tormentati dalle dittature – El Salvador e Nicaragua – che del resto non erano un’eccezione nel continente latinoamericano, lei sviluppò molto presto convinzioni politiche di sinistra e diede la sua adesione alla rivoluzione sandinista. Questo è particolarmente visibile nella sua narrativa, in particolare in Cenizas de Izalco (1966), dove si ricostruisce il massacro di indigeni e contadini del 1932, scritta a quattro mani con suo marito Darwin J. Flakoll e tradotta in seguito in molte lingue, anche in italiano. L’aspetto engagée e la passione rivoluzionaria non mancano nemmeno nella sua poesia, da collegare all’exteriorismo di Cardenal e al linguaggio familiare di Benedetti. Ma Claribel, che possiede una straordinaria cultura classica oltre che una vastissima conoscenza della letteratura contemporanea, e un interesse particolare per la filosofia e le religioni orientali, evolve nella sua lunga carriera verso un’espressione sempre più riflessiva e profondamente autoanalitica”.

 

Mentre Zingonia Zingone: “Le poesie di Claribel sono colonne esili, le parole fluiscono come riversate su un cassero che si solidifica e testualizza man mano che una legge di gravità tutta sua permette ai versi di impastarsi gli uni con gli altri, con un ritmo che ben si potrebbe ribattezzare con il nome di clarilegro, tanto è caratteristico, tipico di Claribel Alegría. La sua poesia non si limita a raggiungere una perfezione formale vista di rado in Centroamerica; c’è di più: consuma il matrimonio, spesso incompatibile, tra le forme e il contenuto sociale”.

 

E Gabriella Musetti: “Claribel Alegría diventa, nella scrittura, altro/a da sé: si fa voce degli animali, dei deboli, prende le vesti di personaggi della mitologia o della Bibbia conducendo una storia che dia spazio alla giustizia, soprattutto non si arrende a una dimensione negativa, disumana, ma ricerca costantemente la coerenza della parola con la prospettiva della vita, uscendo da una scrittura individualistica, che mette in mostra soltanto il soggetto scrivente, per tendere a una sfera collettiva e universale. È una ricerca della misura del dire, un lavoro costante di adeguamento della parola, un vero atto di consapevole responsabilità, perché, se è vero che la poesia non può cambiare il mondo, tuttavia i grandi poeti, come Vallejo, Pessoa, Ungaretti, hanno contribuito a dare nuove prospettive di visione sulla realtà, come ha ricordato l’autrice in una intervista al manifesto del settembre 2012, in occasione della sua venuta in Italia. Non a caso Claribel, apprezzata da numerosi autori di grande rilievo, da Italo Calvino a Julio Cortázar, a Eduardo Galeano, che di lei rileva la limpidezza dei versi, al suo mentore Juan Ramon Jménez, – come ricorda Zigonia Zingone – assume nei suoi scritti le passioni del vivere in una ricerca continua di conciliazione tra vita e scrittura”.

 

 

Claribel Alegría, a un anno di distanza dalla scomparsa (una serena scomparsa a 93 anni), viene ancora letta e discussa, la memoria di ciò che lei ha significato per questo mondo, dell’esempio che è stata con la sua apparente semplicità, apparente gioia, ma in sostanza una viva e vera resistenza al mondo stesso utile a credere nonostante tutto in lui, a credere negli uomini, è ancora intensa. Perché Claribel Alegría ha mostrato, anche in chi non l’ha direttamente conosciuta ma solo letta, che l’amore è una delle chiavi fondanti dell’essere umano, e che per essere poeti bisogna prima di tutto essere uomini, essere donne, immersi e vivi in una società di altri uomini e donne dove il poeta, in quanto uomo e donna e poeta, può essere utile a mostrare l’amore, la bellezza, la via che impara.

 

 

Testamento

                 A mis hijos

Les dejo una escalera
tambaleante
inconclusa
tiene peldaños rotos
otros están podridos
y más de alguno
entero.
Repárenla
elévenla
suban por ella
suban
hasta tocar la luz.

 

 

Testamento

                Ai miei figli

vi lascio una scala
traballante
incompiuta
con qualche scalino rotto
alcuni marci
e più di uno
intero.
Riparatela
mettetela in piedi
saliteci sopra
salite
fino a toccare la luce.

 

(da Voci, Samuele Editore 2015)

 

 

 

 

Deja que beba el aire
que beba el verde
que ahora lo rodea.
Parpadea mi vida
arde el deseo en mí
de explorar mundos nuevos
de verlos con mi oído
de saborear su piel
con las febriles yemas
de mis dedos.
Quiero liberar al corazón
de lamentos
imágenes
vestigios
que se lance desnudo
hacia el vacío
que enloquezca
que silbe
que arroje a las esferas
su amor acumulado.

 

 

 

 

Lascia che beva l’aria
che beva il verde
che ora lo circonda.
La mia vita lampeggia
brucia in me il desiderio
di esplorare mondi nuovi
di vederli con il mio udito
di assaporare la loro pelle
con la punta
delle mie dita febbrili.
Voglio liberare il cuore
da lamenti§
immagini
vestigi
che si lanci nudo
verso il vuoto
che impazzisca
che fischi
che lanci alle sfere
l’amore accumulato.

 

(da Amore senza fine, Fili d’aquilone Editrice)

 

Venerdì 25 gennaio a un anno esatto dalla  scomparsa di Claribel Alegría, alcuni amici, lettori, editori, si ritroveranno al BezzeccaLab (via Bezzecca 4) di Milano a leggere e ricordare quella che in Centro America è a tutt’oggi chiamata “Sua Maestà la regina della poesia”. Zingonia Zingone e Mario Santagostini racconteranno la storia e discuteranno sulla lezione umane e poetica della poetessa, il significato delle sue opere e quanto oggi può essere importante per chi scrive e studia poesia. Con loro Samuele Editore e Incontri Editrice racconteranno le loro esperienze editoriali.

L’incontro è aperto a tutti, fino a esaurimento posti.

 

 

 

Claribel Alegría è tra le maggiori esponenti della letteratura centro e sudamericana, ed è attualmente tradotta in 15 lingue. Nata nel 1924 a Estelí, in Nicaragua, da padre nicaraguense e madre salvadoregna, trascorre l’infanzia e l’adolescenza nel Salvador. Nel 1943 si trasferisce negli Stati Uniti per studiare alla George Washington University, dove si laurea in lettere e filosofia. Lì incontra Darwin J. Flakoll, che sposa nel 1947 e con cui avrà quattro figli. L’anno successivo pubblica il primo libro di poesie, Anillo de Silencio, con l’aiuto e l’apprezzamento del Nobel per la letteratura Juan Ramón Jiménez. Tornata in patria si lega al Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale. Nel 1978 riceve a Cuba il premio «Casa de las Américas», il più prestigioso riconoscimento letterario latinoamericano. In seguitò le verranno conferite diverse onorificenze e vincerà un nutrito numero di premi letterari internazionali, tra i più recenti: il «Neustadt International Prize for Literature» (2006), le viene conferito il grado di «Commendatore dall’Ordine della Stella Della Solidarietà Italiana» (2010), il «Premio Camaiore Internazionale» (2016) e il Premio «Reina Sofía de Poesía Iberoamericana» (Spagna, 2017). Dopo aver vissuto in vari paesi europei e latinoamericani, nel 1979 Claribel e Darwin si trasferiscono in Nicaragua per scrivere libri di testimonianza sulla realtà centroamericana. Viene a mancare serenamente il 25 gennaio 2018. In Italia le sue ultime pubblicazioni sono: Ceneri d’Izalco (con Darwin J. Flakoll, Incontri Edizioni 2011), Alterità (Incontri Edizioni 2012), Voci (Samuele Editore 2015), Amore senza fine (Fili d’aquilone 2018, pubblicato in Spagna nel 2016 da Visor con titolo Amor sin fin).

 

Mario Santagostini, poeta e critico, è nato a Milano, dove ha sempre vissuto. Fra le sue pubblicazioni ricordiamo Uscire di Città (1972; 2012), Come rosata linea (1981), L’Olimpiade del ’40 (Milano, Mondadori, 1994), L’idea del bene (Milano, Guanda, 2001), La vita (Faloppio, Lietocolle, 2004), Versi del malanimo (Milano, Mondadori 2007), A. (Faloppio, Lietocolle, 2011), Il vento, ma inteso come forma di vita( Milano, Quaderni di Orfeo, 2011). Ha inoltre scritto il saggio Manuale del poeta (Mondadori, 1988). Traduttore dal tedesco (Goethe, Kleist, Chamisso) e dal latino (Inni Ambrosiani, Inni cistercensi), suoi interventi sono apparsi nel settore culturale di alcuni quotidiani e di riviste come “L’Unità”, “Il Giornale”, “Il Corriere della Sera”, “Nuovi Argomenti” e “Poesia”. Tra i riconoscimenti ottenuti il Premio Città di Como del 2014 con la raccolta Felicità senza soggetto. Ha collaborato e collabora alle pagine letterarie e artistiche di vari quotidiani e periodici. Da anni si occupa della Bottega di Poesia del Festival Internazionale di Poesia “Europa in Versi” ed è in Giuria al Premio Camaiore.

 

Zingonia Zingone, poeta, scrittrice e traduttrice, scrive in italiano e spagnolo. Cresciuta tra Italia e Costa Rica, è laureata in economia. Ha pubblicato sei raccolte poetiche. I suoi libri sono stati tradotti in inglese, francese, kannada, e marathi e pubblicati in Italia, Spagna, Messico, Costa Rica, India, Francia e Nicaragua. Le sue poesie sono incluse in numerose riviste letterarie e sono state tradotte in svariate lingue. Curatrice e traduttrice di raccolte poetiche dall’inglese, spagnolo e italiano, tra cui Voci di Claribel Alegria (Samuele Editore, 2015) che ha ottenuto il Premio Camaiore nel 2016. Cura la rubrica “Il grido e il sussurro” di poesia internazionale per la rivista “Minerva”. Con le Edizioni della Meridiana ha pubblicato le raccolte poetiche I naufragi del deserto nel 2015 e Le tentazioni della luce nel 2017.
Il laboratorio culturale BezzeccaLab nasce in seguito a un bando del Comune di Milano, vinto da un progetto presentato insieme da due associazioni.

Magnolia Italia è un’Associazione culturale di promozione sociale di formazione e ricerca, la cui finalità è organizzare e proporre attività di sostegno, divulgazione e sviluppo della cultura e delle arti, intesi come strumenti di miglioramento della qualità della vita. Magnolia Italia in particolare si occupa di: organizzare laboratori gratuiti permanenti, riservati a tutti i soci; realizzare corsi di alfabetizzazione e approfondimento del mestiere delle arti, corsi di formazione professionale e workshop di scrittura, cinema, lettura e letteratura anche nelle scuole di ogni ordine e grado; attività di coaching, editing e traduzione;progettare e organizzare eventi culturali e artistici (due edizioni della rassegna Libri in movimento); pubblicare la rivista letteraria on-line in italiano e in inglese INKROCI.

Forma&Contenuto è una associazione culturale orientata alla progettazione e attuazione di percorsi formativi espressivi. Dare senso alla frammentazione del sapere: questa è la sfida. Una società che intende educare istruendo non può ridurre tutto il percorso della conoscenza alla semplice acquisizione di competenze. Compito prioritario è educare istruendo le nuove generazioni, e questo è impossibile senza accettare la sfida dell’individuazione di un senso dentro la trasmissione delle competenze, dei saperi e delle abilità. Di fondamentale interesse sono tutte le attività che si rifanno alla macro-area del “non verbale”: espressioni artistiche quali l’arte, la musica, la comunicazione corporea diventano canali privilegiati entro i quali educare ed educarsi a un senso profondo della relazione basata sulla centralità della persona, il rispetto reciproco e il valore aggiunto del lavoro cooperativo. La comunicazione artistica, componente fondamentale e universale dell’esperienza e dell’intelligenza umana, offre uno spazio simbolico e relazionale propizio all’attivazione di processi di cooperazione e socializzazione, all’acquisizione di strumenti di conoscenza e autodeterminazione, alla valorizzazione della creatività e della partecipazione, allo sviluppo del senso di appartenenza a una comunità, nonché all’interazione fra culture diverse.

 

Samuele Editore nasce nel 2008 a Pordenone con un indirizzo che predilige la poesia. Fin dall’inizio riprende il marchio storico della Tipografia di Alvisopoli fondata nel 1810 da Nicolò Bettoni. La vecchia Tipografia nella sua storia pubblicò diverse opere importanti come Le Api panacridi di Alvisopoli (1811, scritta per il figlio di Napoleone Bonaparte) di Vincenzo Monti (poeta, scrittore, drammaturgo, traduttore tra i massimi esponenti del Neo Classicismo italiano). La Tipografia, che aveva per logo un’ape cerchiata da un tondo con il motto Utile Dulci, lavorò fino al 1852, anno della sua chiusura. Samuele Editore raccoglie l’eredità di quel grande momento storico assumendo gli stessi ideali e gli stessi obiettivi di Nicolò Bettoni. Già dopo pochi anni di attività Samuele Editore si è imposto all’attenzione della cultura nazionale lavorando coi maggiori esponenti della poesia, del giornalismo, della televisione italiana. Con un lavoro di promozione continuo sia con manifestazioni proposte dalla Casa Editrice (a Pordenone, Trieste, Venezia, Milano, Torino, Roma, Napoli, eccetera) sia con partecipazioni a Festival importanti (Pordenonelegge, Salone del Libro, Ritratti di Poesia, Più Libri più Liberi) sia con newsletter e pubblicità settimanali in internet, Samuele Editore vanta una presenza nei maggiori giornali nazionali quali “Il corriere della sera”, “L’espresso”, “L’Avvenire”, “L’Unità”, e continue recensioni nella rivista “Poesia” di Crocetti.
Incontri Editrice nasce a Sassuolo, dapprima collegata alla libreria e come centro di promozione e aggregazione culturale, poi dal 2005 come editore in proprio. Oggi la casa editrice vanta un ampio catalogo di titoli suddivisi in diverse collane di narrativa, poesia, arte, teatro, fotografia, cucina, saggistica e storia, con autori noti a livello nazionale e autori locali di qualità. Nel 2015 gli viene riconosciuto una targa di merito e ringraziamento dal Sindaco e dall’Assessore alla Cultura di Sassuolo per “la preziosa attività svolta nel campo dello studio, della conoscenza e della diffusione della storia locale e della cultura”.

 

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