Werther Gasperini, “Itineraria Hominis” il dramma delle migrazioni

Ordres du Jour - Werther Gasperini (1)

 

Itineraria Hominis di Werther Gasperini – dal 9 al 12 settembre 2016 nella chiesa di Santa Maria in Passione di Genova – è il secondo capitolo di un progetto più ampio e a più percorsi del ciclo “Ordres du Jour – Ordine del giorno“, inaugurato con una mostra a Bruxelles nel giugno 2016 all’interno del Ministère d’Affaires Intérieures (Ministero dell’Interno) che pone al centro dell’attenzione il fenomeno delle migrazioni.

L’ordine del giorno” è il punto sempre presente nell’agenda universale e collettiva da trattare come un’emergenza nel corso della «riunione» dell’intera umanità.

Il 10 settembre l’installazione diviene teatro di una lettura di poesie con gli interventi di Tommaso Di DioStefano Raimondi e Luciano Neri. Musiche e suoni di Paolo Traverso.

L’installazione di Werther Gasperini per il poeta Tommaso Di Dio, dialoga in questo luogo simbolo, sia con lo spazio presente sia con quello “fantasmatico” della Storia, come se “ci stesse ammonendo che la marea dei cadaveri che annegano nel Mar Mediterraneo e spiaggiano disperati e a stento vivi sulle nostre coste siano per noi la presenza della colpa, lo spettacolo di una condanna ordita da noi e rivolta soltanto a noi”. L’opera, dunque, si propone come un cammino iniziatico in cui “l’arte ritrova la propria chiave sacrificale”. L’installazione rappresenta quello che siamo, il senso dell’uomo come essere migrante, come un soggetto disposto a affrontare importanti sconvolgimenti, quali la violenza e la morte di altri individui.


Itineraria Hominis ci invita a riflettere sull’orrore della Storia ricercando un nuovo percorso di condivisione e una parola che possa rinnovare un senso, una consapevolezza, una possibilità non una consolazione. Qui l’orrore “non ha nessuna giustificazione, non trova nessun senso, nessuna direzione di uscita”, si tratta semmai di “restare prossimi a questa scoperta, di sostare dentro la grotta, saggiarne il buio e il terrore, fuoriuscirne consapevoli, sopravvissuti.”

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La Chiesa di Santa Maria della Passione è un edificio di un parco archeologico. Posta sulla collina di Castello, una delle alture prospicienti al mare, fu il primo abitato di Genova nell’antichità. Costruita nel 1323 la chiesa subì numerose modifiche architettoniche-decorative fino alla sua chiusura nel 1866 quando l’ordine religioso fu soppresso e la chiesa chiusa al culto. Quasi completamente distrutto dai bombardamenti aerei della Seconda Guerra Mondiale, il complesso rimase in rovine fino agli anni Novanta quando vennero effettuati interventi di recupero fino a un successivo abbandono per mancanza d fondi.

Nel 2014 un collettivo indipendente avvertì la necessità di restituire questo spazio abbandonato alla comunità. Nacque così La Libera collina di Castello, un nuovo Parco culturale urbano nel sito archeologico di Santa Maria in Passione.

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ITINERARIA HOMINIS
WERTHER GASPERINI

A CURA DI CATERINA ZEVOLA

9-12 SETTEMBRE
CHIESA DI SANTA MARIA IN PASSIONE. GENOVA
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VERNISSAGE VENERDI’ 9 SETTEMBRE H 17
SABATO 10 SETTEMBRE H 19

LETTURE DI TOMMASO DI DIO, LUCIANO NERI, STEFANO RAIMONDI

MUSICHE E SUONI DI PAOLO TRAVERSO

 

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