Sergio Costa, “Un’intera umanità”

premio_2016OPERA PRIMA
a cura di Luigia Sorrentino
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Questo è il libro di esordio di Sergio Costa, costruito gradualmente, con anticipazioni uscite sull’ “Almanacco dello Specchio” e su “Quadernario”, e adesso rielaborato con grande cura. Si avverte subito l’originalità del pensiero e l’asciuttezza lucida dello stile, oltre alla chiarezza degli spunti tematici, a partire appunto dal suo incrocio tra animali e uomini, che sembra riprendere e orientare in modo del tutto personale un titolo e un argomento di riflessione per immagini trattato da Ermanno Krumm in uno dei suoi libri migliori. Vediamo questi animaletti che si muovono, così simili a noi esseri umani, e il loro strenuo e apparentemente vano agitarsi. Costa ci presenta personaggi senza volto, ricostruendo episodi di vita, ma come sottratti alla vicenda in cui si trovavano inseriti, per poi tornare ancora agli animali, nel gioco raffinato, acutissimo, di un vero e proprio bestiario, dove la precarietà misteriosa dell’esistere è sempre al confine col nulla, “perché da dentro la carne ci chiama / l’assenza, comunque la metti / viene fuori da tutte le parti.”

ESTRATTI da “Un’intera umanità“, di Sergio Costa, Collana La Stampa2009, 2016 (euro12,00)

La bestiola non sembra adattarsi
all’ambiente che le è sottoposto,
flora e fauna non servono a niente
in ultimo, se non all’attività favorita
di spargere divorare spianare
con eccesso di gola.
I rapporti con le preesistenti forme di vita
compresi i suoi simili
sono quindi meri puntelli
stampelle dalla breve durata
per giungere dove? La buona cura
del corpo non rende l’idea.
Perciò l’individuo è perfettamente integrato
fino al suo stesso azzeramento.

*

La gelatina aveva prodotto una crosta
come un velo, opaca, leggera.
Eppure là sotto, nel vasetto
il marmocchio vedeva
affacciarsi i continenti di un mondo
subumano e misterioso
mutante, sconvolto
dalla violenza del sisma

*

Ma poi non avrei, forse, nemmeno la forza
il coraggio, di abbracciarti o sorridere
e offrirti da bere come si fa
coi parenti in campagna
nel dopopranzo
col sole a picco d’estate
starei invece così come chi aspetta
come adesso aspetto.

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Sergio Costa è nato a Basilea (CH) il 5 marzo del 1984. Ha studiato Comunicazione a Catania e Palermo, dove si è laureato con una tesi sulla percezione del paesaggio nell’opera poetica di Giampiero Neri. Ha conseguito un master in editoria presso l’Università degli Studi di Pavia. Attualmente lavora in campo editoriale a Milano:
Con questa opera ha vinto il Premio Cetonaverde Poesia 2015 nella sezione Opera Inedita.

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