La Carmen di Mérimée illustrata da Galanis

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AL MIG-BIBLIOTECA DI CASTRONUOVO SANT’ANDREA

I classici della letteratura e la cultura artistica contemporanea

Carmen di Prosper Mérimee

Illustrata da 20 incisioni originali di Demetrios Emmanuel Galanis

Sabato 14 maggio 2016, a partire dalle ore 17.00, al MIG Museo Internazionale della Grafica – Biblioteca Comunale “Alessandro Appella” – Atelier “Guido Strazza” – Museo Internazionale del Presepio “Vanni Scheiwiller”, in occasione del consueto appuntamento dedicato, a cadenza annuale, alle grandi opere letterarie illustrate da noti artisti contemporanei, sarà possibile sfogliare una preziosa edizione della Carmen di Prosper Mèrimèe, contenente 20 mirabili incisioni realizzate dall’artista Demetrios Emmanuel Galanis e pubblicate nel 1945 a Parigi a cura delle Éditions Littèraires de France.

Era una bellezza strana e selvaggia, un volto che dapprima lasciava attoniti, ma che non si poteva dimenticare. I suoi occhi, soprattutto, avevano un’espressione allo stesso tempo voluttuosa e feroce che non ho mai più trovato in alcun sguardo umano.” Con questa osservazione, l’io narrante della novella, lo stesso Prosper Mèrimèe, lo scrittore francese che ne è anche l’autore e che si presenta qui nei panni di un archeologo francese, descrive, nelle linee generali, l’immagine della gitana Carmen nel suo primo e unico incontro che ebbe con lei nella città di Cordova. Non è la sola protagonista della novella, vi è anche un protagonista maschile, don Josè, soldato di origine basca al servizio dello Stato spagnolo, che finirà per uccidere Carmen con una pugnalata al petto perché vinto dalla gelosia e dall’incapacità di persuaderla ad amarlo. I sentimenti di Carmen verso gli altri sono imperscrutabili e ostili, quasi come un’abile arma di difesa contro il mondo, eppure sono tuttavia anche improntati all’ apertura, al disinteresse materiale, all’ ospitalità, alla franchezza, alla solidarietà silenziosa e nascosta, reciproca e totale fra donne, zingare e non, e uomini che condividono un quotidiano agire e perire, nascere e morire, soffrire e gioire dentro una vasta e più oscura prospettiva della storia universale del genere umano.

La novella di Prosper Mèrimèe, pubblicata nel 1845, costituisce uno degli esempi maggiori di quello che si può chiamare il tragico ottocentesco. Una tragedia condita da tutti gli elementi necessari per tenere il lettore incollato alle pagine discorrendo e narrando di un amore, in qualche modo malato, tra una donna che non potrebbe rinunciare alla sua libertà, neppure di fronte alla morte, e un uomo incapace di amare la sua donna al punto da non lasciarle vivere la sua vita. Una tragedia che diventa universale anche nelle illustrazioni di Galanis dove, il primitivismo suggerito dall’ambientazione esotica, trasporta la vicenda lontano dalle leggi e dalle convenzioni dell’epoca moderna e post-moderna, rendendola senza tempo.

Dallo stesso libro di Mèrimèe Georges Bizet trasse, tra il 1873 e il 1874, un’opèra-comique in quattro atti che andrà in scena a Parigi il 3 marzo 1875 e dal 1880 è tra le opere più rappresentate nel mondo.

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Demetrios Emmanuel Galanis (17 maggio 1879, Atene – 20 Marzo 1966, Parigi) è stato un importante pittore e incisore del primo Novecento. Trasferitosi a Parigi nel 1900, in Montmartre, fu amico di Picasso, Braque, Matisse, Gris, Dufy e Chagall con i quali espose nelle più note mostre di quegli anni. Disegnatore per le riviste parigine degli anni venti e trenta, insegnò fino al 1952 all’École des Beaux Arts. Tenne la sua prima mostra personale a Parigi nel 1922, ricevendo il plauso della critica che giudicò il suo ‘Nudo seduto’ come “un opera capace di suscitare le stesse emozioni di quelle di Giotto “. Entrò nel 1945 nell’Accademia Francese. Ha illustrato, tra le altre, opere di Sofocle e Milton.

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