Jonathan Galassi, “Lateness”

 

Galassi1Proponiamo, per la prima volta in lingua italiana, “Lateness”, una delle più belle poesie di Jonathan Galassi tratta dalla sua prima raccolta di versi, Morning Run, (Corsa Mattutina), del 1988, nella traduzione di Marco Sonzogni.


 

E tarda era già l’ora

L’ora tarda è tutto ciò che  balugina tra le foglie,
che trema nell’erba china
che luccica sulle bacche della vite.
Prima ancora dell’ultima sovrabbondanza dell’estate
c’è sentore del vino  che verrà.
Quella dolcezza del sole sulla guancia
è un ultimo bacio, il silenzio tra gli alberi
è un ultimo respiro trattenuto prima che settembre
affili le sue cesole per la potatura e un brivido
tolga il lustro alle acque del lago.

L’ora tarda è tutto: l’aura del Prima
ti va dicendo di fare il bliancio dell’autunno
perché i frutti della stagione non sono per te.
Ancora si crogiola, arrotondandosi sul gambo,
ancora legata alla vita, ma tu già guardi
alla conflagrazione che verrà.
Gli ultimi giorni sono fuoco e acqua mentre si raccoglie
l’uva e se ne esprime la dolcezza,
e ogni pomeriggio è un po’ meno
generoso, finché i giorni dorati sono finiti.

Sei pronto per la vendemmia?
Quando saranno state mietute tutte le malerbe
dell’estate e rastrellate, tu resterai
come le alte mele, che durano sugli alberi
per le lunghe prospettive degli ultimi giorni
e le acute stelle della scura notte? Sarai qui
a respirare ancora nel tempio dell’aria
e vedere fino in fondo il falò dell’autunno,
dove essere ed essere stati sono tutto,
e la durata è tutto: tu sai che l’ora tarda è tutto.

Lateness  

 

Lateness is all that shimmers in the leaves,
that trembles in the bending grass,
that glistens on the berries on the vine.
Even before the final glut of summer
there is an inkling of the coming wine.
That gentleness of sunlight on your cheek
is a last kiss, the silence in the trees
is one last breath held back before September
sharpens its shears for pruning and a chill
unpolishes the surface of the lake.

Lateness is all: the aura of Before
is telling you to take stock in the fall
because the season’s fruit is not for you.
It is still basking, rounding on its stem,
still tied to life, but you are looking on
into the conflagration that will come.
Last days are fire and water while the grape
is gathered and its sweetness is expressed,
and every afternoon’s a little less
expansive, till the gold days are gone.

Are you ready to be harvested?
When all the weeds of summer have been mown
and raked away, will you be staying on
like the high apples, lasting in the trees
for the long vistas of the final days
and the dark night’s sharp stars? Will you be here
still breathing in the temple of the air
and seeing through the bonfire of the fall,
where being and having been are everything,
and lasting is all: you know that lateness is all.

 

Nota del traduttore

La scelta del titolo preso da Leopardi: “Venia dal campo, e tarda era già l’ora” (La guerra dei topi e delle rane, 1815: Canto II, 23: 3) – e del verbo “balugina” nel primo verso – lo ha usato Montale: “Questo che a notte balugina/ nella calotta del mio pensiero” (‘Piccolo testamento’, La bufera e altro, 1956: 1-2) – sono un omaggio a Galassi traduttore. “Lateness is all” richiama il shakespeariano “Ripeness is all” di Edgar (King Lear, 1606: Act V. Scene II). Ringrazio Anna Ravano, come sempre fonte preziosa di consigli e di riflessioni.

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Jonathan Galassi è nato a Seattle, cresciuto in Massachussetts, ed ha trascorso gran parte della sua vita a New York. Una lunga carriera nel mondo dell’editoria lo ha portato a lavorare per Houghton Mifflin, Random House e dal 1986, per Farrar, Straus & Giroux, di cui è attualmente direttore e presidente. Muse, il primo romanzo di Galassi è stato pubblicato a giugno 2015 dalla casa editrice Knopf. Galassi ha lavorato, inoltre, per The Paris Review come editore di poesia e ha pubblicato tre libri di poesie, il più recente è Left-Handed (Knopf 2012), ma anche traduzioni di poeti italiani quali Eugenio Montale e Giacomo Leopardi. Liverlight ha pubblicato questo autunno la sua traduzione della raccolta di poesia di Primo Levi, come parte dei suoi Complete Works.

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