Le mani addosso, è un monologo scritto da Paola Nepi interpretato da Lorella Serni per la regia di Tiziano Trevisiol.
Lo spettacolo andrà in scena venerdì 11 settembre nella Piazza del Duomo di Pontassieve.
(Assistente alla regia – elaborazione foto-video Massimo Carroccia, disegno luci: Lorenzo Castagnoli).
“Immagino che quando avrete assistito alla rappresentazione teatrale ricavata da questo testo, e l’ultima parola sarà stata detta, vi scoprirete a non sapere dove mettere le mani, a nasconderle da qualche parte, come le ragazzine timide che si mangiano le unghie e si allungano le maniche sulle dita. Solo un momento, poi batterete le mani. Tutto ricomincia sempre.”
Adriano Sofri
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La messa in scena restituisce la condizione fisica di immobilità contrapposta al movimento agile della mente e delle parole di Paola, il mondo attorno a un letto, suoni e immagini che si fondono e si confondono in esso. “In un passaggio dello spettacolo, sulle note della Passione secondo Matteo di Bach s’imprime a fuoco la voce dell’attrice, Lorella Serni, più che mai autentica nella sua forzata staticità fisica. Suoni potenti immersi in una scena-simbolo: l’immagine corporea fissa e pulsante…mentre intorno ruotano schegge di mondo. Un set-visuale che emana sacralità e pudore.”
Note di regia
Quando Paola mi fece leggere le mani addosso e mi propose di curarne la messa in scena, accettai fin da subito. La lettura del testo provocò in me forti emozioni, sentii immediatamente la necessità e l’importanza che questo testo venisse rappresentato. Naturalmente mi resi conto delle grandi difficoltà a cui andavo incontro. Volevo poter tradurre la ricchezza della sua esperienza, trasformarla in immagini, restituirne le emozioni. Dapprima tentai una ricerca attraverso le foto bellissime di lei ragazza, della sua famiglia, poi fui catturato dalle note scritte sul retro di ognuna di queste. Erano note semplici, scritte di getto, ma che restituivano tracce che qua e là ritrovavo evidenti nel flusso di ricordi del monologo. Ho cominciato allora a fotografarle, a sovrapporle, con l’idea di creare una trama scura, fitta di segni che lentamente si dipanava con il ritmo del testo. Da qui l’idea delle proiezioni – realizzate insieme a Massimo Carroccia – un’involucro leggero attorno al letto coperto da un enorme lenzuolo che invade l’intero spazio scenico, il mondo attorno al letto, suoni, immagini e ricordi che si fondono e si confondono in esso. Insieme alle immagini, il suono del respiratore, come un metronomo, scandisce il tempo e legandosi alla musica accompagna il flusso delle parole. Con l’attrice Lorella Serni, si è scelta la strada, forse inizialmente la più difficile, di una recitazione che restituisse la condizione fisica di immobilità contrapposta al movimento agile della mente e delle parole di Paola, facendole vibrare in una cassa armonica come ‘la musica segreta che accompagna i sogni e le emozioni’.
Tiziano Trevisiol
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Note sul testo
“Le mani addosso„ monologo narrante di un mattino particolare, come particolari sono per Paola: ogni mattino, ogni giorno, ogni notte, ogni risveglio quando l′atteso sonno la prende, nasce quasi per caso. “La scrittura è sempre stata – afferma Paola – la luce che ha scacciato e scaccia l′ombra del male che mi abita, la scrittura e la musica„ – ribadisce, – la scrittura come intimo dialogo con me stessa e quindi vera vita per chi non ha più niente di intimo, di privato, la musica come spazio ideale dove collocare quella verità che solo a me appartiene„ – In un instancabile viaggiare fra presente e passato, come flash-back improvvisi di un film, Paola apre un fendente di luce e squarcia il buio intorno ad una condizione umana quasi sempre dimenticata, rimossa, considerata non vita, mettendo in evidenza le contraddizioni di un mondo che corre sempre più ed intende la vita solo come vitalismo muscolare. Quell′intimo dialogo diventa, a questo punto, denuncia e denuncia politica verso quel mondo, un paese in cui si difende con accanimento la vita ma non si cura la vita, non si riesce più ad accompagnare alla fine il morente, ma si rimuove la morte.
Un paese, una società che affida l′alba ed il tramonto dei suoi figli a mani straniere, a parole, voci straniere e in cui, spesso, l′unica comunicazione dei due protagonisti sono i sentimenti elementari del sorriso o le lacrime. Che a quelle stesse mani straniere poco considerate e gradite, affida compiti e responsabilità che le famiglie di sovente evadono. Un paese, una società, una politica, un sistema che si regge anche e grazie a quelle mani straniere senza curarsi però di nessuno spazio per la loro preparazione. Due debolezze: assistito e assistente che fanno la forza di un paese, una società a dir poco distratta.
Lorella Serni Diplomata alla Bottega Teatrale Vittorio Gassman di Firenze, dal 1990 collabora con la compagnia Krypton.
É Medea nello spettacolo Per amore da Corrado Alvaro, che Fulvio Cauteruccio reinterpreta in una originale chiave di lettura (2006).
Sempre per la regia di Cauteruccio ha interpretato Elettra in Orestea/action/9mm alla fine (2007), la madre in Le Torri trasparenti (2008), e Sibilla Aleramo in Così bella come un sogno drammaturgia originale di Lorenzo Bertolani.
Nel 2010 è la protagonista di Le rose di Jurgen di G. Fanfani, regia di Con-fusione.
Tra le sue interpretazioni ricordiamo i numerosi Concerti per voce e musica su La Divina Commedia e sulla poesia del Novecento.
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Tiziano Trevisiol regista de Le mani addosso, vive e lavora a Roma. La sua attività di ricerca, spazia dalle arti visive alla scenografia, per poi approdare alla regia. Nell’ambito teatrale, si segnala la partecipazione a festival e manifestazioni di rilievo, quali a Reggio Emilia per l’Ater Balletto, al Ballet Nacional de Cuba, al Teatro Studio del Piccolo di Milano, alla Scala per “Danza Progetto Contemporaneo”, al Teatro Ponchielli di Cremona per le celebrazioni Monteverdiane e al Maggio Danza di Firenze. Ha, inoltre, collaborato con L’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” con l’attrice Marisa Fabbri e il regista Mario Ferrero.
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Massimo Carroccia fotografo e art director nello studio di comunicazione visiva ICON2. Ha lavorato per l’Accademia Filarmonica Romana e CIDIM (centro di ricerche musicali) con mostra fotografica dedicata al compositore John Cage. Ha collaborato con il Goethe Institute, e con la Fondazione Ippolito Nievo.
Paola Nepi nasce a Montevarchi il 3 maggio 1942. Cresce in una famiglia operaia insieme alla sorella. Già a nove anni comincia a fare i conti con la distrofia muscolare. Bella e trasgressiva la sua voce e il suo canto emergono libertari e struggenti. Gli amici, i viaggi, le letture sono la sua scuola, le sue fonti. Ma Paola possiede in sé un’altra scuola, quella del dolore, della solitudine, che mai lascia trasparire fuori di sé. Innamorata da sempre di tutta la musica e la poesia, per un periodo si dedica alla ricerca delle tradizioni popolari e contadine. Da tempo Paola vive in un letto, prigioniera di una malattia che le ferma il movimento. Scrive, e la poesia parla ora per lei.
Dopo la raccolta di poesie La ragione del dolore, edito nel 2007, e i racconti della sua infanzia Storie di Via Cennano del 2010, pubblica con le Edizioni della Meridiana Le mani addosso da lei stessa definito “composizione in forma di monologo da recitare con passione”.
http://lemaniaddosso.wordpress.com/