Marta Verginella, “La guerra di Bruno”

cover-guerra-di-brunoL’identità di confine di un antieroe triestino e sloveno 

 Bruno non è un eroe e non cerca la guerra. Eppure Bruno dalla guerra non scappa: accetta questa fida compagna che gli cammina accanto, abile a schivarne i colpi: catapultato nel bel mezzo del teatro africano del secondo conflitto mondiale, si sistemerà nelle retrovie, guardando quella scomoda presenza di sbieco, per niente affascinato dai suoi modi ma nemmeno terrorizzato. Bruno non è neppure uno scrittore, tanto che certe volte si chiede che senso abbia scrivere. eppure alla scrittura cede, intuendo che solo dal dialogo che intesse con i familiari può ricavare forza, lucidità e speranza.
Bruno Trampuž è di Trieste ed è sloveno. detenuto e internato dal regime di Mussolini, è spedito in africa a combattere proprio per il duce; prigioniero dagli inglesi, passa nell’esercito regio jugoslavo e poi nei partigiani al comando della Raf; dopo aver girovagato attraverso Egitto, Palestina e Dalmazia, torna finalmente a casa. i continui cambi di appartenenza, l’identità rinegoziata a seconda degli interlocutori non nascono solo da uno scaltro calcolo di costi e vantaggi; ogni volta bruno spera di concretizzare il suo ideale: dare dignità e diritti a un popolo da tempo discriminato come quello sloveno. un ideale puro, indefinito dal punto di vista politico e per questo intraducibile nella realtà: ideologie e interessi di parte inquineranno tutti gli schieramenti a cui bruno si rivolgerà, ricavandone solo delusioni e amarezze. La guerra di bruno esibisce quelle contrapposizioni politiche, ideologiche e nazionali che hanno fatto la storia del novecento, in particolare dell’area nord-adriatica, la cui rappresentazione è stata spesso drasticamente polarizzata, offuscando le complessità e le contraddizioni delle vite dei singoli.Marta Verginella percorre la strada opposta: seguendo la traiettoria di un uomo come tanti, restituisce uno spessore finalmente completo, poliedrico, tridimensionale, alla storia di un territorio che ha visto addensarsi su di sé l’enorme, drammatica fatica dei conflitti di appartenenza.______Donzelli Editore – Saggi. Storia e scienze sociali 2015, € 26.00_______Marta Verginella è professore ordinario di Storia del XIX secolo presso il dipartimento di storia dell’università di Lubiana. Studia le pratiche identitarie in aree multietniche e l’uso politico della storia in zone di confine. Per i tipi della donzelli ha pubblicato Il confine degli altri. La questione giuliana e la memoria slovena (2008) e ha collaborato al volume collettaneo Naufraghi della pace. Il 1945, i profughi e le memorie divise d’Europa, a cura di Guido Crainz, Raoul Pupo e Silvia Salvatici (2008). 

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