Annalisa Macchia, "Interposto est"

 
macchia_coverNota di Paolo Lagazzi
Interporto est di Annalisa Macchia è una specie di trepido e commosso romanzo per flash, sovrapposizioni, contrappunti, rapidi accostamenti memoriali, cammini e soste, fughe e risalite dal presente al passato e viceversa. Tornare dove si è vissuta la stagione mitica dell’infanzia (una frazione della campagna livornese) significa osservare tutto quanto si è perso e continua a perdersi, a sfarinarsi, a sgretolarsi come il cimitero assediato dall’interporto o la chiesa la cui campana fu messa in vendita, come i terreni invasi dai container o da “alberi scheletrici”, come il ricordo stesso delle chiacchiere femminili en plein air che un tempo innervavano i giorni. Adesso persino gli spazi domestici soffocano: “sospeso anche il respiro / brancolano corpo e mente…”. Eppure negli abitanti del paese avviati al declino resiste un “non so che di fiero”, mentre il lento spegnersi della madre ha lasciato in dono all’autrice di questi versi un fuoco segreto, un “filo / incurante di morte e saccheggi”, “un nodo più forte d’ogni male”.
Così misurarsi col passato è per lei “una lotta continua” tra il bisogno di resistere al dolore e quello di accettarlo, fra il desiderio di “spogliare” le forme, gli oggetti e le tracce del tempo e quello di riscoprirne la “piccola anima”. Intrecciando (come osserva Luigi Fontanella nella postfazione) la lucidità dello sguardo con il respiro onirico delle visioni, Annalisa Macchia sembra cercare un “regno” diverso, un luogo intermedio tra il reale e i fantasmi in cui smarrendosi e ritrovandosi, in cui socchiudendo gli occhi per rivedere le lucciole delle estati perdute e aprendoli per fissare con coraggio il “sole” accecante della morte sia possibile riconoscere le linee vere del proprio destino, il proprio  essere “anello / di una imperscrutabile collana” lucente di strazio e bellezza.
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Dal piano di sopra osservo
nascosta
l’allegro via vai
nella cucina di Ferruccino.
Tra estive vampate
aromi
di salvia e rosmarino
sughi ed arrosti
acre di sigari.
Ridono voci maschili
attorno al tavolo.
la cena ormai sul finire.
Frugo in cerca d’una gabbia.
Quacuno è uscito dicendo
Cambio l’acqua al canarino.
***
Attorno a questo roso tavolo di marmo
la famiglia.
Dietro ogni sedia
spuntano sornioni
volti di nonni e bisnonni.
Ecco:
prendono posto.
Nel brillìo di uno sguardo
nella nota sottile di una voce
nel dito  mignolo arricciato
di chi affetta il pane
smorfie e sorrisi…
e parla. Quasi dicesse
in barba al tempo
hai visto? ce l’ho fatta a essere un po’ eterno.
***
Appena liberato il gatto
schizza su per la scala
al quieto interregno
tra casa e soffitta.
Da lì
segue il trambusto
dell’estivo trasloco.
Riappare alla sera.
Ogni estate
questa scala di ferro
è per lui la salvezza.
Come incantata,
ora mi perdo
nel crescente
sparire del buio.
Deve esserci ancora lassù
un cencio di cartone
dove acquattarsi
sognando croccantini, carezze.
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Da “Interporto est” di Annalisa Macchia, Moretti & Vitali, 2014 Postfazione di Luigi Fontanella
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Annalisa Macchia, nata a Lucca, vive da molti anni a Firenze. Laureata in Lngue e Lettrature Straniere presso l’Università di Pisa, ha insegnato Lingue e Letteratura Francese presso alcuni istituti fiorentini. Tra le sue pubblicazioni: il saggio PINOCCHIO IN FRANCIA Quaderni della Fondazione Nazionale “Carlo Collodi” 1978; alcuni piccoli libri per l’infanzia, LA GATTINA DALLA CODA BLU, Chegai editore, Firenze 2002; LA FORMICA GIRAMONDO. Chegai editore, Firenze 2002; IL FANTASMINO, Chegai editore, Firenze 2002; IL PESCE PALLA E LA NAVE PIRATA, Chegai editore, Firenze 2002; MONDOPICCINO – Piccole storie in rima – Florence Art Edizioni Firenze 2004. La raccolta di poesie LA STANZA SEGRETA, ETS Pisa, 2004; la raccolta di racconti I SOGNI DEL MATTINO, ETS, Pisa, 2005; la raccolta di poesie LA LUNA DI CEZANNE, Karois, Napoli 2008; il libro A SCUOLA DI POESIA, PER CAPIRLA, PER SPIEGARLA; PER SCRIVERLA, PER AMARLA, nella Collana “Saggi e ricerche”, Florence Art Edizioni, Firenze, 2009; IL PORTONE DI VIA GHIBELLINA, puntoacapo Editrice, Novi Ligure (AL) 2011. Collabora con l’Associazione culturale forentina PIANETA POESIA, con recensioni eracconti alla rivista ERBA D’ARNO; è nella redazione forntina della rivista internazionale di poesia GRADIVA; cura inoltre la collana per l’infanzia della casa editrice CFR Poiein.
 
 

 

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