Annamaria Ferramosca, "Ciclica"

 
ciclica-171831E’ in libreria “Ciclica” la nuova raccolta di versi di Annamaria Ferramosca, (La Vita Felice, 2014).
“C’era bisogno di una lingua nuova, esposta alla babele dei ‘mille alfabeti’, predisposta alle bridazioni, all’ospitalità senza preclusioni di sorta. Una lingua contaminata e meticcia, esposta ai venti di novità, al ‘soffio multilingue‘, tra geologia e biologia, tra techne e angelezza: c’era urgenza di una lingua che si facesse carico del vento di novità ipertecnologico e virtuale, scientifico e sensibile, fisico e corporeo, e che nondimeno registrasse sopravvivenza e insorgenza dei realia, di ‘tutto il rumore del mondo’.”  
Manuel Cohen (dalla 2^ di copertina)
“In un gioco finissimo di accenni, di chiamate, di affacci, la ciclicità del modularsi del testo prende e lascia la circostanzialità puntuale dell’accadere, il venirci incontro dell’esperienza e il profilo del mondo che vorremmo abitare, il sogno di una cosa e l’orrore del presente con le sue pubbliche deputazioni, con il suo ‘gergo’. L’effetto è quello di una sequenza poematica di forte suggestione, che ci porta altrove, nello slargo del mito tra le radici e il cosmo, mentre è profondamente coinvolta in una autoanalisi della poesia e dolorosamente innestata nel tempo a cui apparteniamo.”
Marcello Carlino ( corrispondenza privata, 2014)

INVITI
è primavera   il deserto germoglia
emergono antiche navi egizie
pronte al decollo astrale
un sorriso ironico di stelle
sui nostri piccoli moti fuori di gravità
così ostinati   incomprensbili
così assurdo il fiume degli uccisi
l’inarrestabile insulto della terra
***
(senza titolo)
mai più riproducibile o seriale
questa lingua vorrebbe solo arti-colare
bellezza   tornare alla prima neve
all’origine sillabica del fiume
puro occhio
con la lingua vorrei solo esultare
soffrire sulle cose   sulle cose far luce
anche feroce – sventagliando laser –
o velarle le cose   di compassione
coprirle scoprirle interrogarle
romperle corromperle
ammalarle infettandomi   guarire
restandomi nella voce  – irrimediabili –
i segni del contagio e della cura

Annamaria Ferramosca, nata a Tricase (Lecce), da molti anni vive a Roma.
Ha pubblicato in poesia: Other Signs, Other Circles -Poesie 1990-2009, collana Poeti Italiani Contemporanei Tradotti, Chelsea Editions, New York, traduzione della poetessa irlandese Anamaria Crowe Serrano; Curve di livello, Marsilio(2006); Paso Doble, Empiria(2006), libro di poesie a quattro mani in italiano e inglese, coautrice Anamaría Crowe Serrano, traduzione di Riccardo Duranti; Canti della prossimità, in La Poesia Anima Mundi, (quaderno monografico con cd audio, a cura di Gianmario Lucini), puntoacapo (2011). Porte/Doors, Edizioni del Leone(2002), prefazione di Paolo Ruffilli, traduzione di Anamaría C. Serrano e Riccardo Duranti (Premio Internazionale Forum-DenHaag); Il versante vero, Fermenti (1999); Porte di terra dormo, plaquette, DialogoLibri, 2001. Suoi testi sono inclusi nei volumi collettanei: Quando il poeta è donna , Blu di Prussia, 2002; Pugliamondo, 2010 e La Versione di Giuseppe, 2011, Ed.ni Accademia Terra d’Otranto-Neobar; Poeti e Poetiche, CFR, 2011.

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