CALAMITA/À

invitoIndagini e ricerche nei territori del Vajont a cura di Gianpaolo Arena e Marina Caneve

L’onda del 9 ottobre 1963 blocca il tempo in un eterno presente. La catastrofe segna improvvisamente una modificazione istantanea ed irreversibile del paesaggio. In La teoria delle catastrofi (Milano 1982), Alexander Woodcock e Monte Davis scrivono: «…non perché manchino stati o percorsi intermedi, ma perché nessuno di essi è stabile: il passaggio dallo stato o dal cambiamento iniziale a quello finale ha una durata molto breve rispetto al tempo necessario negli stati stabili». La presenza ingombrante di una moderna infrastruttura e il tentativo di un paese di essere industriale ed inseguire il progresso, si trasformano in pochi minuti in un evento catastrofico capace di cancellare luoghi, memorie e destini. Più dell’abbandono, più della guerra l’eterna attesa di un futuro mai arrivato sovrappone relazioni, trame, esperienze. L’identità di un luogo, normalmente soggetta a progressivi mutamenti e trasformazioni, in questo caso è stata brutalmente cancellata lasciando spazio ad un nuovo, irrazionale, caotico assetto urbano. «Sono sicuro che il futuro si è perso da qualche parte nella discarica del passato non storico; sta nei giornali di ieri, negli annunci dei film di fantascienza, nei falsi specchi dei sogni abbandonati. Il tempo trasforma le metafore in cose, le impila nelle celle frigorifere o le mette sui terreni di gioco celesti delle nostre periferie. Avevo errato in un mondo immaginario che non riuscivo neanche io bene a immaginare. Questo panorama zero sembrava contenere delle rovine all’inverso, ossia tutte le costruzioni che sarebbero state costruite.» (Robert Smithson, The Monuments of Passaic, 1967)
Il progetto CALAMITA/À, è uno strumento d’indagine territoriale che attraverso una ricerca programmata, vuole approfondire i mutamenti in corso, generare dibattito, rivelare criticità, attirare interesse e conoscenza attorno a un luogo nodale ancora in via di definizione. Morfologia del territorio, orografia, infrastrutture, architettura, contesto sociale sono solo alcuni degli ambiti di analisi. Arte, sociologia, urbanistica, letteratura e fotografia concorrono alla definizione dell’identità del territorio con un approccio multidisciplinare aperto. Attraverso una pluralità di visioni CALAMITA/À mira a far sì che il territorio preso in esame diventi un laboratorio e un luogo d’osservazione privilegiato.
www.calamitaproject.com
Mostra / 17 autori per CALAMITA/À, Indagini e ricerche nei territori del Vajont
Fotografi:
Gianpaolo Arena
Andrea Botto
Sergio Camplone
Marina Caneve
Alfonso Chianese
Allegra Martin
Maurizio Montagna
Gabriele Rossi
WOM – Marissa Morelli & Max Rommel
Testi:
Maria Grazia Calandrone
Giovanna Frene
Laura Pugno
Luigia Sorrentino
Testo critico: Giorgio Pradella
Illustrazione:
Julia Geiser
Riccardo Guasco
Arte contemporanea: Gabriele Grones
Ricerca territoriale: Latitude Platform
Inaugurazione della mostra 5 aprile 2014 h.18.30
Spazio espositivo
via San Pietro, 1
Padova
Dal martedì al venerdì 15:00-19:30
Sabato e domenica: 10:00-13:00 15:00-19:30
www.padovafotografia.it/calamitaa/
Workshop 11 aprile 2014
METAFORE DI UNA VISIONE
CALAMITA/A’ | Indagini territoriali
Galleria Sabspace, Via San Pietro, 5
 
Il metodo, la scelta, il concetto alla base del progetto fotografico. L’autoproduzione di un progetto dalla fase di ideazione, sviluppo e realizzazione dell’impianto narrativo all’editing. La rappresentazione della città e del territorio, il ritratto come indagine sulle relazioni identitarie e sociali, il racconto personale costruito con indizi, segni e frammenti. Una fase progettuale, attiva, seguita da un dibattito riguardo l’approccio al territorio attraverso una ricerca programmata e una pluralità di visioni con interventi di alcuni autori.
 
www.padovafotografia.it/metafore-di-una-visione/

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *