"Scrivere lettere è sempre pericoloso"

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Nello scaffale

Elizabeth Bishop | Robert Lowell

Scrivere lettere è sempre pericoloso Corrispondenza 1947-1977 
A cura di Thomas Travisano, Saskia Hamilton, Ottavio Fatica Biblioteca Adelphi 2014, pp. 445

Letteratura nordamericana, Epistolari
Risvolto di copertina

Scritte da due persone sofferte, lacerate, sempre in bilico, ma anche colte, brillanti, geniali, scritte di getto, telegrafiche o più spesso lunghe e a volte lunghissime, riprese nel corso dei giorni, ininterrotte nel­l’arco di un trentennio, attraverso città, stati, continenti (da un quartiere all’altro di New York come da una sponda all’altra dell’Atlantico, da Boston a Key West, da Firenze a Washington, da Rio al Maine), le lettere di questo epistolario tra gli ultimi due grandi poeti americani sono debordanti di vita, allegre e atroci, piene di notizie e umori, pregne d’idee e pettegolezzi, alimentate da argomenti poetici, politici, economici, arricchite di veri e propri racconti.
bishop-lowellÈ amore a prima vista – e amore impossibile: per le crisi maniacali di lui, per le tendenze sessuali di lei. L’ala della follia, dell’alcolismo, del suicidio stende un velo d’ombra sui loro passi. Eppure amore è. Tutto congiurerebbe a separarli: l’eter­no vagabondare di Elizabeth, donna dai molti percorsi, i suoi soggiorni prolungati nei paesi più lontani, le sue disavventure sentimentali, spesso tragiche; l’eterno battagliare con genitori, consorti, amanti, amici e soprattutto – sempre sconfitto – con se stesso di Cal (come lo chiamavano gli intimi), ultimo puritano dolorosamente innamorato di Dioniso.
Elizabeth Bishop, non particolarmente bella, alcolizzata e gay e Robert Lowell, bello, mondano e appassionato fossero destinati a comprendersi e a diventare amici, non stupisce. Che fossero destinati ad amarsi per trent’ anni, seppure a distanza, e a diventare l’ uno la musa dell’ altro, è un’ altra storia. Quella che racconta uno dei libri più ammirati in questo momento negli Stati Uniti: Words in air. The complete correspondence between Elizabeth Bishop and Robert Lowell (Farrar, Straus & Giroux, pp. 875, $ 45).
Robert-LowellRobert Lowell ed Elizabeth Bishop si conobbero nel 1947 a New York, a casa del critico Randall Jarrell. Lui aveva ventinove anni. Si era concluso il suo matrimonio con la scrittrice Jean Stafford.
Elizabeth, aveva quasi trentasei e si stava separando dalla donna con la quale viveva, Marjorie Stevens. 
Elizabeth e Robert manterranno quella libertà segreta che soltanto gli amanti possono avere, un’amici­zia profonda, dal tono cospiratorio, che non ha riscontro in altri grandi sodalizi artistici – un’amicizia sancita dall’e­ros della lontananza, con la mancanza dell’altro che riempie la vita e la poe­sia di entrambi
«Scrivere lettere è sempre pericoloso, in ogni caso – gravido di minacce» dice Eliz­abeth.
Per il lettore è quasi un invito, non troppo larvato, a seguire i due poeti in questa affascinante, arrischiatissima avventura epistolare di una vita.
DUE POESIE : ELIZABETH BISHOP E ROBERT LOWELL
La buona creanza
                              Per una bambina del 1918
 Il nonno mi disse,
seduti a cassetta:
“Non ti scordare mai di salutare
chiunque incontri, dammi retta”.
Incontrammo uno sconosciuto a piedi.
Il nonno si toccò il cappello col frustino.
“Buongiorno, signore. Buongiorno. Bella giornata”.
L’ho detto e ho fatto un inchino.
Poi raggiungemmo un giovane del posto
con la sua cornacchia addomesticata sulla spalla.
“Offri sempre un passaggio a tutti;
non dimenticarlo quando sarai grande”
disse il nonno. E così Willy
salì con noi, ma la cornacchia
volò via con un gran “Gra!”. Mi preoccupai.
Come faceva a sapere dove andare?
Ma volava un pezzetto alla volta
da un palo all’altro della staccionata:
e a ogni fischio di Willy rispondeva.
“Bell’uccello” disse il nonno
“e ben addestrato. Vedi, risponde
a tono quando gli si parla.
Il che è buona creanza, uomo o bestia.
Badate bene di farlo anche voi due”.
Quando passavano le automobili,
la polvere nascondeva il volto della gente,
ma noi a gridare: “Buongiorno! Buongiorno!
Bella giornata!” con voce squillante.
Una volta arrivati sotto Hustler Hill,
il nonno disse che la cavalla era stanca,
così scendemmo tutti, proseguendo a piedi,
come esigeva la buona creanza.
Elizabeth Bishop, da “Miracolo a colazione”,Traduzioni di Damiano Abeni, Riccardo Duranti, Ottavio Fatica, Biblioteca Adelphi

Elizabeth
Un’insolita maturazione nel legno;
ti sposti d’un centimetro e frammenti muffiti precipitano
in segatura dalla vernice alluminio delle pareti,
una volta fresca e brillante, ora divenuta legno invecchiato.
Raffiche del grido smodato del gabbiano
affiocano nella nebbia… Pace, pace. Tutto giorno le nostre parole
erano ami rugginosi – assenzio… Cara Pace-dell’-Anima,
ci riposiamo da tutto il discutere, bere, fumare,
pillole per la pressione, tre paia di occhiali – immersi
nel sudore della nostra supremazia guadagnata con fatica,
offrendo a una figlia il nostro amore coriaceo. Siamo a cinquanta,
e siamo liberi! Da giovane, vacillando allora sull’orlo vertiginoso
della discrezione, non volevi niente,
se non esser vecchia, non far nulla, scrivere a macchina e pensare.
Robert Lowell, da “Il delfino e altre poesie”, Traduzioni di Rolando Anzilotti, Arnaldo Mondadori Editore
VEDI QUI I LIBRI PUBBLICATI DA ADELPHI DI ELIZABETH BISHOP

Elizabeth Bishop, nata a Worcester l’ 8 febbraio 1911 e morta a Boston, il 6 ottobre 1979, è una poetessa e scrittrice statunitense. La sua poesia ha ottenuto un largo consenso di critica ed è tuttora molto letta e studiata, soprattutto negli Stati Uniti. È considerata uno dei più raffinati poeti di lingua inglese del Ventesimo secolo. Ha scritto anche opere in prosa ed è stata anche pittrice.   

Robert Lowell, nato a Boston, il 1° marzo 1917 e morto a New York, 12 settembre 1977, è un poeta statunitense, consiedrato il fondatore della Poesia cosiddetta Confessionale . Si è aggiudicato per ben due volte il Premio Pulitzer per la poesia.

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