I "Canti Orfici" cent'anni dopo

 
campana_foto[…] “venuto l’inverno andavo a Firenze al Lacerba a trovare Papini che conoscevo di nome. Lui si fece dare il mio manoscritto (non avevo che quello) e me lo restituì il giorno dopo e in un caffè mi disse che non era tutto quello che si aspettava ma che era ‘molto molto’ bene e mi invitò alle Giubbe rosse per la sera… per tre o quattro giorni andò avanti poi Papini mi disse che gli rendessi il manoscritto ed altre cose che avevo, che l’avrebbe stampato. Ma non lo stampò. Io partii non avendo più soldi (dormivo all’asilo notturno ed era il giorno che facevano le puttane sul palcoscenico alla serata futurista incassando cinque o seimila lire) e poi seppi che il manoscritto era passato in mano di Soffici. Scrissi 5 o 6 volte inutilmente per averlo e mi decisi di riscriverlo a memoria…”
Dino Campana (1913)
Avete letto bene. Dino Campana dopo esserersi reso conto che il suo manoscritto era andato perduto, o che comunque non era recuperabile, decise di riscriverlo a memoria.  In breve tempo, servendosi di appunti che aveva conservato e di alcuni passi che ricordava, Campana ricompose l’opera, apportandovi numerose varianti.
La prima edizione fu pubblicata nel 1914 con il titolo “Canti Orfici” e il sottotitolo in tedesco “Die Tragödie des letzten Germanen in Italien“, con la dedica “A Guglielmo II imperatore dei germani l’autore dedica“, dedica che l’autore poi strappò da tutte le copie di cui riuscì a entrare in possesso. La prima stampa dei “Canti Orfici” non fu compresa dalla critica, non ebbe nessun successo. Il successo arrivò molto dopo.
dai “Canti Orfici” di Dino Campana
LA SPERANZA
(sul torrente notturno)
Per l’amor dei poeti
Principessa dei sogni segreti
Nell’ali dei vivi pensieri ripeti ripeti
Principessa i tuoi canti:
O tu chiomata di muti canti
Pallido amor degli erranti
Soffoca gli intestini pianti
Da tregua agli amori segreti:
Ci le taciturne porte
Guarda che la Notte 
Ha aperto sull’infinito?
Chinan l’ore: col sogno vanito
China la pallida Sorte…….
……………………………
Per l’amore dei poeti, porte
Aperte da la morte
Su l’infinito!
Per l’amor dei poeti
Principessa il mio sogno vanito
Nei gorghi de la Sorte!

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