All’Ara Pacis le gemme dell’Impressionismo

Arte e Poesia

Sguardo sulla natura e sulla società borghese di fine ottocento tra lirismo e consapevolezza

di Silvana Lazzarino

Nel cogliere l’unificazione dell’esistenze in cui i volti della natura con le prospettive di paesaggi, riviere, marine sono ripresi nella loro istantaneità e mutevolezza in corrispondenza del mutare dell’intensità della luce, gli Impressionisti  hanno dato vita ad un nuovo modo di rappresentare la realtà naturale e sociale, puntando sull’effetto della luminosità e sul colore disteso con tocchi leggeri, avvolgenti, talora sfumati.

Per ammirare i capolavori di questi artisti che esposero per la prima volta presso lo studio del fotografo Nadar nel 1874 non riscontrando sul momento apprezzamenti positivi proprio per la loro rivoluzionaria tecnica nella descrizione della realtà, lontana dalla pittura realista e di genere, basta entrare nelle sale del Museo dell’Ara Pacis di Roma dove fino al prossimo 23 febbraio 2014 è in corso un’interessante mostra dedicata a loro e ai loro eredi. “Gemme dell’Impressionismo. Dipinti della National Gallery of Art di Washington”.
Da Monet a Renoir, da Van Gogh a Bonnard” presenta per la prima volta al pubblico una ricca e preziosa collezione di opere appartenute alla famiglia Mellon, mecenati e collezionisti che grazie alle loro generose donazioni contribuirono ad arricchire la galleria. In particolare i dipinti in mostra del periodo impressionista e post impressionista francese furono donati da Ailsa e Paul, figli del grande mecenate Andrew W. Mellon che nel 1936 diede vita al progetto per la realizzazione della stessa Galleria in accordo con il Presidente degli Stati Uniti Roosevelt, inaugurata nel 1941.

Il percorso espositivo, attraverso diverse sezioni tematiche che vanno dal paesaggio al ritratto, dalle figure femminili alla natura morta, invita il visitatore a cogliere nelle 68 opere esposte accano al sentimento per la natura impresso negli spazi aperti di vedute, marine, paesaggi, quegli stati d’animo ed abitudini della società borghese con rappresentazioni di interni, luoghi di ritrovo e spazi domestici. Così accanto alle immagini riprese nella piccola cittadina di Argenteuil, centro creativo del movimento impressionista, con le vedute delle rive della Senna, le barche che scivolano leggere sulla superficie dell’acqua, sono i ritrovi dove scorre la vita mondana della nuova borghesia francese in villeggiatura, nelle stazioni balneari, lungo i viali di Boulevard e le Avenues animati da caffè e vetrine. Atmosfere di spazi aperti e di interni descritte con immediatezza puntando, in particolare per le vedute di marine e cieli sull’effetto cangiante della luce, animate anche da figure di giovani donne modelle, amiche degli stessi artisti, ma anche mogli ritratte durante una passeggiata, nei caffè, o nella loro intimità domestica.

Accanto a Monet, Buodin, Renoir, Sisley, Pissarro, e ancora Van Gogh Degas, Morisot – unica artista donna in mostra – sono Bonnard, Vullard e Cézanne, anticipatore di stilemi che aprono la strada al cubismo. Un viaggio nel paesaggio e negli scenari della vita borghese con le sue abitudini e le novità dettate dai cambiamenti di quegli anni. Così le atmosfere del cielo e gli effetti della luce resi dal leggero tocco dei colori in Argenteuil  di Claude Monet che segna la nascita della nuova pittura impressionista, fanno riferimento alla naturalezza della luce con cui Eugène Boudin, maestro di Monet e precursore dell’Impressionismo, descrive la vita borghese, le passeggiate lungo i porti, le coste e le marine della Normandia in  La spiaggia di Trouville, Festa nel porto di Honfleur, Barche in rada a Trouville-Deauville e  Concerto al casino di Deauville . Stesso tocco leggero del colore unito alla luminosità nella resa delle descrizioni del paesaggio è  presente in Campo di tulipani di Vincent Van Gogh, in I vendemmiatori di Auguste Renoir e in  Frutteto in fiore a Louveciennes e Recinto di Camille Pissarro.

E’ poi la volta del ritratto, genere molto caro a Edgar Degas – famoso anche per aver realizzato  diversi ritratti dedicati ai suoi famigliari- presente con Autoritratto con colletto bianco. Accanto  a lui sono Henri Fantin-Latour e Paul Gauguin rispettivamente con Autoritratto e Autoritratto  dedicato a Carrière e Renoir con Ritratto di Claude Monet.

L’universo femminile simbolo di grazia e bellezza è stato immortalato da Renoir, Degas e da Berthe Morisot: donne della vita reale ritratte mentre si preparano per un ricevimento, passeggiano in riva  al mare o sono impegnate nelle attività quotidiane come Ballerine dietro le quinte di Edgar Degas o nella loro intimità come Giovane donna che si pettina e Donna con gatto di Auguste Renoir  e La sorella dell’artista alla finestra di Berthe Morisot.

La natura morta è protagonista con Édouard Manet e in particolare con Paul Cézanne che definisce  un nuovo modo di rappresentarla in perfetta armonia con lo spazio circostante lavorando su  sovrapposizioni geometriche e su una nuova percezione del reale. Accanto a Natura morta con brocca e frutta di Cézanne è Natura morta con ostriche di Manet.

Chiude il percorso la sezione dedicata a Pierre Bonnard e Édouard Vullard – eredi dell’Impressionismo – orientati ad una pittura filtrata dal ricordo e dall’immaginazione. Una rappresentazione volta ad esprimere le elaborazioni interiori dove a parlare sono i ricordi attraverso una pennellata vibrante unita ad un’alternanza di luci ed ombre che acquistano un significato simbolico. Così accanto a  Lo studio dell’artista, Tavola apparecchiata in giardino, Scale nel giardino dell’artista e Parigi,  Rue de Parme nel giorno della festa per l’anniversario della presa della Pastiglia di Pierre Bonnard, sono Donna in nero, Due donne che bevono il caffè e Bambina con la sciarpa rossa di Édouard Vuillard.

Parigi e dintorni con lo scorrere della vita tra mondanità e intimità, divertimento e poesia sono immortalati attraverso quell’attimo in cui la luce nella sua intensità scandisce e sfuma ogni aspetto del paesaggio e della quotidianità restituendo un’emozione sempre nuova, così da recuperare i diversi volti ora sereni, ora intensi della natura e della realtà umana e sociale.


Gemme dell’Impressionismo.
Dipinti della National Gallery of Art di Washington.
Da Monet a Renoir da Van Gogh a Bonnard

Museo dell’Ara Pacis, Lungotevere in Augusta, Roma

Dal 23 ottobre 2013 al 23 febbraio 2014

Orari: da martedì a domenica ore 9.00 – 19.00;
l’ingresso è consentito fino alle 18.00; chiuso il lunedì

1 pensiero su “All’Ara Pacis le gemme dell’Impressionismo

  1. Vista nella sua interezza l’ascensione rappresenta la vita di Petrarca. Le asperità del terreno sono le difficoltà della vita e la cima del monte la salvezza. Tant’è che il Petrarca, ammirando il magnifico panorama dalla cima del monte, aprendo una pagina a caso di una minuscola copia delle Confessioni di sant’Agostino che portava con sé, lesse alcune parole che lo toccarono profondamente, facendogli capire la futilità delle cose umane.

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