Francesco, un uomo contro l’indifferenza

La visita di Papa Francesco di lunedì 8 luglio 2013 a Lampedusa squarcia il velo del silenzio sui migranti morti nel mare della Sicilia.
Francesco contro la “globalizzazione dell’indifferenza”: chi di noi ha pianto? Lanciata in mare una corona di fiori: “Chi è responsabile del sangue di questi fratelli e sorelle? ‘Nessuno’, ‘non io ‘rispondiamo. ‘Saranno altri'”. Ma “Dio chiede a ciascuno ‘dov’è il sangue del tuo fratello che grida fino a me? Oggi nessuno nel mondo si sente responsabile di questo. Abbiamo perso il senso della responsabilità fraterna. Siamo caduti nell’ipocrisia: guardiamo al fratello mezzo morto sul ciglio della strada, pensiamo ‘poverino’ e continuiamo sulla strada, non è compito nostro e con questo ci tranquillizziamo e ci sentiamo a posto. La cultura benessere ci porta a pensare a noi stessi, ci rende insensibili agli altri” ha detto il Papa, parlando di “globalizzazione dell’indifferenza”. 

“Chi ha pianto per la morte questi fratelli e sorelle? Per le giovani mamme che portavano i loro bambini, per i giovani uomini che desideravano qualcosa per sostenere le loro famiglie? Abbiamo dimenticato l’esperienza del piangere, del patire con“. Infine la richiesta di perdono: “Chiediamo perdono per chi si è chiuso nel proprio benessere che porta all’anestesia del cuore, ti chiediamo perdono per coloro che con le loro decisioni a livello mondiale hanno creato situazioni che conducono a questi drammi”.

14 pensieri su “Francesco, un uomo contro l’indifferenza

  1. Nessuno di noi ha pianto, deleghiamo ad altri umanità e compassione con la stessa facilità con cui viviamo la routine delle nostre azioni.Adoro Papa Francesco.

  2. Cara Valentina,
    la gente non e’ indifferente, la gente e’ esclusa. Vedremo se il nuovo papa Francesco, simpaticissimo e dinamico sapra’ consolare non solo con le parole e le visite, ma con i fatti e riuscire quello che tanti politici hanno tentato invano. Leggi la mia Poesia “Mille euro a testa” presentata da Luigia Sorrentino il 12-3-2012 nella sezione poesie inedite.(Adriana Feoli)
    Denunciare crea tanta infelicita’ in tutti noi, ma ancora piu’ infelicita’ crea il sentirsi impotenti, incapaci di trovare soluzioni umane quando il nemico si dissimula ed opera in ingognito, quando la faccia la nasconde e l’incontro, lo scontro, diventa impossibile. Sono certamente capi mafiosi che recrutano questi poveri esseri disperati, lo hanno fatto anche con noi italiani, con i loro confratelli venduti come merce dall’inizio degli imperi coloniali ai grandi esodi dell’inizio del XIX secolo. Nessuno ne parla perche’ e’ una vergogna per la nazione. Ma le cose cambiano e i figli degli emigranti ritornano.
    Abbiamo Mario Monti ed il nostro papa.. tutti e due dei “reduci”, intelligenze che vengono da lontano che non hanno paura di parlare… Vedremo il seguito perche’ questi il coraggio lo hanno imparato nella miseria del mondo che hanno conosciuto.
    Purtroppo Monti e’ spesso interrotto dai giornalisti che non sanno ascoltare.

  3. Se abitassimo in un pianeta gestito da esseri umani non corrotti e più inclini all’amore per il prossimo saremmo più felici ma il benessere e l’avidità, anche quella dei sentimenti purtroppo, vanno di pari passo con l’indifferenza verso queste grandi tragedie.Denunciare non dovrebbe creare infelicità, anzi. Sono d’accordo con lei quando dice che l’infelicità deriva dal sentirsi impotenti di fronte alle ingiustizie.
    Ho letto la sua poesia e la sento molto vicina alle mie, se così si possono definire… la mia prima poesia su questo tema risale al 2002, scelta per un concorso, è una poesia in lingua dialettale dedicata alla mia amica albanese, arrivata con la sua famiglia nel mio piccolo paese, dopo un viaggio in mare davvero molto pericoloso. Di recente sul sito della rivista letteraria LaRecherche ho pubblicato un altro testo in seguito all’ennesima tragedia del mare. Questo è il link se vuole dare un’occhiata:
    http://www.larecherche.it/testo.asp?Id=16546&Tabella=Poesia

    Naufragi
    (Erri De Luca)

    Nei canali d’Otranto e Sicilia
    migratori senz’ali, contadini d’Africa e d’oriente
    affogano nel cavo delle onde.
    Un viaggio su dieci s’impiglia sul fondo,
    il pacco dei semi si sparge nel solco
    scavato dall’ancora e non dall’aratro.
    La terraferma d’Italia è terrachiusa.
    Li lasciamo annegare per negare.

    (da “Opera sull’acqua”)

  4. Cara Valentina,
    non ricordo quando ho scritto “Mille euro a testa”.Ricordo che
    Muammar al-Kaddafi era ancora vivo e lasciava transitare sul suo territorio ed imbarcare per l’Italia centinaia di disperati.
    Non impediva il loro transito, ne’ la loro partenza. Era una specie di guerra fredda e silenziosa con il governo italiano, una specie di vendetta viscerale contro gli italiani che tanti stragi e massacri hanno fatto in Libia. Il male subito ingiustamente non si dimentica. Oggi la politica coloniale italiana non si studia nelle scuole, come noi non studiavamo la seconda guerra mondiale. E’ bello lasciare i giovani nella loro innocenza e formarli idealisti-ignoranti. Piangere a posteriori e’ umano, ma non basta.
    Anche se il papa e’ cosi’ sensibile alla sofferenza non puo’ certo ospitare e far vivere tutti i migranti al Vaticano. Lo stato italiano li mette in campi di profughi… Capisco gli abitanti di Lampedusa che non ne possono piu’ di questa invasione… Per questo ambasciate e consolati italiani in Africa dovrebbero informare la popolazione che coloro che partono e arrivano si ritroveranno in campi di profughi alle spese dello stato italiano e della comunita’europea e che probabilmente verranno rimpatriati di nuovo a spese dello stato e della comunita’ europea, come ha gia’ fatto Spagna e Francia ed ora sta facendo la Grecia.

  5. Mille euro a testa!
    Commercio di schiavi!
    Uomini che vendono se stessi.
    Mille euro per una speranza lontana!
    Mille euro per una speranza inesistente!
    Ed i giornali non informano.
    Silenzio La Stampa
    Silenzio Il Corriere della Sera
    SILENZIO
    in Somalia, Eritrea
    Libia, Tunisia
    Silenzio le televisioni del mondo!
    Non partite!
    Non pagate!
    Guardate cosa vi attende!
    Nessuno lo dice…Nessuno lo scrive
    Solo si constata con stupore
    Che arrivano quelli che non muoiono affogati.
    Soccorso umanitario!!! A posteriori!!!
    E tanti, troppi partono con una speranza vera
    Non sapendo
    Che l’unico che ci guadagna
    E’ colui che recruta schiavi
    per un capitalismo senza scrupoli!

    Anche il papa ha il dovere di ordinare a tutte le missioni in Africa di informare la popolazione sul terribile destino che aspetta coloro che partono. Video delle tragiche morti dovrebbero essere inviati ai missionari. Ecco un suggerimento per la Santa Sede.

  6. Ma lei crede sul serio che tutti i giovani, e dico tutti quanti, siano alla mercé di un’istruzione finalizzata a farli restare ignoranti? Non crede invece che ad un certo punto della loro vita abbiano la capacità e la voglia di crearsi un’opinione indipendente sulle cose che accadono?
    Sicuramente non conosco che una minima parte della storia che conosce lei e non si finisce mai di imparare, e mi creda lo sanno i giovani, quelli con la testa sulle spalle, quelli che tirano a campare senza la possibilità di costruirsi un futuro dignitoso.
    Lo scafista capitalista di cui parla nella sua bellissima poesia, la mia amica lo ha conosciuto, era di quelli che buttava la gente in mare per continuare il viaggio senza troppo peso, perché a lui interessavano i soldi promessi dalla criminalità albanese che faceva affari sulla pelle dei poveri migranti.
    Tornando a Papa Francesco, magari è lui l’inizio di un cambio di rotta, ha gli strumenti e il potere per farlo…chissà…
    Non mi resta che ringraziarla e tornare nelle fila dei “giovani idealisti – ignoranti” con qualche nozione in più su questa storia ignorata dalla massa.

  7. Ciao Adriana!
    Grazie a te, a tutti voi!
    Francesco ha compiuto un gesto d’amore enorme.
    E non finisce qui. Non smetterà di sorprenderci.

  8. Si,cara Luigia, lo spero molto. La buona volonta’non conosce limiti.
    Vorrei specificare che l'”idealista-ignorante” e’un idealista che ignora. L’educazione non solo in Italia, ma in tutte le nazioni del mondo, presenta realta’ e storia da un punto di vista distorto che giustifica orrori in nome degli interessi nazionali.

  9. Gentile Adriana non c’era assolutamente bisogno di specificare che l’idealista-ignorante e’un idealista che ignora. Mi scusi se in qualche modo le ho fatto intendere di non averlo capito. E’solo che detesto le generalizzazioni e probabilmente nel mio commento non sono stata abbastanza chiara.

  10. L’amore senza azione non basta! Non Basta! Le tragedie si ripetono, la poesia “Mille euro a testa” e’ stata scritta dieci anni fa. I miei articoli cestinati da tutti i giornali. Papa Francesco oggi, 3 ottobre 2013, usa il congiuntivo! “Che queste tragedie non di ripetAno”, ma si ripetOno. E’ il modo indicativo che usano i mafiosi del traffico umano che il potere tollera. Bisogna impedire a questi disperati pieni di speranza di partire! Il Mediterraneo non e’ mare che si cura di una navicella, il Mediterraneo inghiottisce con la sua forza e poi rigetta a sponda cio’ che i pesci non mangiano!

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