Addio a Marusa Krese la poetessa di Sarajevo

La scrittrice, poetessa e giornalista slovena Marusa Krese, che nei suoi versi e drammi ha raccontato la tragedia del dissolvimento dell’ex Jugoslavia, è morta a Lubiana all’età di 65 anni. Dopo lo scoppio della guerra civile nei Balcani, la poetessa decise di andare in “volontario esilio’ in Germania e ha fatto ritorno nella capitale della Slovenia solo pochi mesi fa, dopo aver vissuto a lungo a Berlino.

Nel 1997 la Repubblica Federale Tedesca consegnò a Marusa Krese l’onorificenza dell’Ordine al Merito per il suo impegno umanitario durante la guerra bosniaca. Tra le sue sette raccolte poetiche figurano “Oggi” (1989), “Stazioni” (1992), “Sarajevo, amore mio” (1994), “Il mondo” (1994) e “Non oggi” (2009).

Nata il 13 aprile 1947 a Lubiana, Marusa Krese studiò all’Università teoria della letteratura, storia dell’arte e psicoterapia, perfezionandosi poi negli Usa, a Londra e a Utrecht. Tra il 1975 e il 1990 lavorò come psicoterapeuta a Lubiana, Londra e Tubingen e dal 1990 ha vissuto più di vent’anni tra Graz, in Austria, e Berlino. Come giornalista ha scritto per le testate tedesche “Die Zeit”, “Berliner Zeitung” e “Manuskripte” e suoi testi sono apparsi anche su “Lettre International”. E’ autrice anche di radiodrammi, drammi e prose. Per il libro “Tutti i miei natali” è stata insignita nel 2008 del premio sloveno Fabula per la migliore raccolta di racconti degli anni 2007-2008. Nel 2009 ha pubblicato la raccolta di racconti “Tutte le mie guerre”.

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