Arte e Poesia, “Carta Canta”

Arte e Poesia
a cura di Luigia Sorrentino

A Roma, la diagonale/libreria (via dei Chiavari, 75) presenta CARTA CANTA a cura di Giuseppe Ussani d’Escobar. In esposizione opere su carta di artisti moderni e contemporanei e multipli. Dal 13 dicembre 2012 al 31 gennaio 2013

E la Carta Canta……..
a cura di
Giuseppe Ussani d’Escobar

“Dovevo avere circa dieci anni quando mia madre mi condusse con lei a visitare un istituto per ciechi. Succedeva a Roma… In una grande stanza sorprendemmo due bambini che stavano disegnando freneticamente. I fogli di carta erano pieni di piccoli segni neri, una sorta di misterioso alfabeto, così vibrante e vivo che ne fui profondamente scosso…In qualche modo capii che il disegno non riproduce necessariamente qualcosa di visto ma può anche esprimere qualcosa che è in noi stessi, forse la tensione di un essere umano immerso nella realtà” (Capogrossi, catalogo The New Decade: 22 European Painters and Sculptors, The Museum of Modern Art, New York 1955).

Nel gioco delle carte, così frequente nel periodo natalizio, quando la carta canta vuol significare che il giocatore vince, ovvero una carta risulta dominare le altre. Ma in questo particolare caso le carte qui riunite si uniscono armonicamente in una melodia semplice e complessa. Il motivo comune è lo spazio, e specialmente la rappresentazione del tempo nello spazio ed il rapporto di questi due con l’intimo dell’uomo, con il suo subconscio. Sin dagli anni precedenti alla seconda guerra mondiale la ragnatela dello spazio-tempo avviluppa il pensiero dell’artista ed ancor prima dello scienziato, l’artista nutre di liricità la visione tecnica dello scienziato e si trova a lasciar affiorare forme dallo spazio: il concetto del limite, del confine terrestre è superato dallo slancio dell’immaginazione. Jean Fautrier libera completamente la mente e lascia fluire, nella sua creazione, forme che sono espressioni del suo io più segreto, sono affioramenti della psiche, in continua metamorfosi, capricci della carne; sembrano organi interni, smembrati od anche creature primigenie della scala evolutiva. Una forza misteriosa si espande dalle sue opere. Fontana con il suo spazialismo brucia le frontiere del sensibile, perforandole e manipolandole, l’uomo ha sete di nuove dimensioni, parallele ed invisibili ad occhio nudo, che si possono intuire e percepire attraverso lo strumento dei sensi: queste nuove dimensioni hanno quale costante il gioco della luce con le ombre, ed ecco le estroflessioni ritmiche di Castellani e Bonalumi. Il ritmo apre la visione dello spazio-tempo ai nuovi visionari che diventano araldi di questo messaggio-sostanza metafisico. Gli occhi della mente e dei sensi sono più audaci di quelli fisici. Penck s’innamora del segno grafico quasi primitivo, evocatore di una libertà originaria, il segno crea la misura, il completamento dello spazio e lo spazio stesso è uno spartito musicale che si dilata all’infinito. Così Capogrossi nel segno ripetuto all’infinito, segno-simbolo del mito, rintraccia l’intensità e l’energia dell’archetipo che provoca nell’osservatore il vibrare delle corde più intime. Qualcosa di primitivo che coincide automaticamente in una lirica simbiosi con la nuova sensibilità dello spazio-tempo, si ritrova anche nello spirito leggero di Raoul Dufy che attraverso la ripetizione di una stessa forma, velava di poesia e delicatezza le stoffe che ebbero tanta fortuna in tutto il mondo grazie alla sua collaborazione con il sarto Poiret e con il re dei tessuti Bianchini. E l’uomo di oggi è ancora consapevole del valore spazio-tempo? Questa potrebbe essere una giusta riflessione in vista del Natale e del Nuovo Anno? Gli occhi della fantasia riescono ancora ad aprire nuovi scenari di musica e ritmo spaziali? Il segno-simbolo, che nei bambini vive ancora le sue verità quale espressione della più alta creatività e dell’improvvisazione psichica, è ancora per noi l’archetipo che risveglia emozioni e sensazioni? Riappropriamoci del senso del tempo che rincorre lo spazio come i tridenti o le tenaglie di Capogrossi.

diagonale/libreria via dei Chiavari 75, 00186 Roma
www.ladiagonale.it
ladiagonale@ladiagonale.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *