E’ morto Ravi Shankar, maestro del sitar

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Ravi Shankar, il più importante maestro di sitar – tipico strumento indiano a corde – non ha superato un intervento chirurgico al quale è stato sottoposto ed è morto l’11 dicembre 2012 all’età di 92 anni. Era stato ricoverato per complicazioni una settimana fa in un ospedale di San Diego, in California.

Shankar, noto per le sue collaborazioni con il chitarrista dei Beatles, George Harrison, durante gli anni ’70, lascia la moglie Sukanya e due figlie musiciste: Anushka, che come il padre suona il sitar (e che vediamo nel video in una esecuzione con il padre), e la cantante Norah Jones, in verità da lui mai riconosciuta ufficialmente come figlia legittima.

“Anche se siamo pieni di dolore e tristezza, è giunto il momento per tutti noi di essergli grati per averlo avuto nelle nostre vite -hanno affermato la moglie e la figlia Anoushka che sono rimaste al suo fianco fino alla fine -. Vivrà per sempre nei nostri cuori e nella sua musica”. Se ne è andato un “tesoro nazionale e ambasciatore globale del patrimonio culturale dell’India” ha affermato Manmohan Singh, primo ministro indiano.

Vincitore di tre Grammy, Shankar, era nato a Varanasi nel 1920. Con Harrison organizzarono il concerto di beneficienza per il Bangladesh nell’agosto 1971 a cui parteciparono 40 mila persone. Lavorò anche con il violinista Yehudi Menuhin e il sassofonista jazz John Coltrane.

Il maestro indiano ha inoltre suonato a Woodstock e ha partecipato al Monterey Pop Festival nel 1967, durante il quale Jimi Hendrix incendiò la sua chitarra sul palco. Celebre il commento del re del sitar di quell’episodio: “E ‘stato troppo per me. Nella nostra cultura abbiamo un tale rispetto per gli strumenti musicali… sono una parte di Dio”.

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