Lo storico, e filologo francese Jean Bollack, caposcuola di studi sull’antica Grecia, se n’è andato in punta di piedi. Si è saputo oggi che è morto a Parigi a 89 anni a causa di un’emorragia cerebrale, il 4 dicembre 2012.
Grecista e teorico della letteratura di grande fama, Bollack è stato professore di letteratura e pensiero greco all’Università di Lille dal 1958 al 1992, dove ha creato una scuola di ricerche filologiche che si è guadagnata notorietà internazionale grazie alla fondazione di una prassi ermeneutica fortemente innovativa, portata avanti da studiosi come Heinz Wismann, Pierre Judet de la Combe ed André Laks.
Bollack è autore di una vasta bibliografia erudita ma anche più divulgativa come testimonia il libro “La Grecia di nessuno. Le parole sotto il mito”, pubblicato in italiano da Sellerio (2007), dove ha riunito e riletto i suoi saggi più noti su Omero, Euripide e i filosofi presocratici.
Considerato uno dei massimi studiosi del pensiero greco, tra le sue opere principali figurano “Empedocle”. Le origini” (1965), “L’Edipo re di Sofocle. Il testo e le sue interpretazioni” (1990), “La nascita di Edipo” (1995), “La morte di Antigone” (1999) e “Parmenide” (2006).
Bollack dal 1968 al 1975 Bollack ha insegnato all’Ecole Normale Superieure di Parigi su iniziativa dei filosofi Pierre Bourdieu e Jacques Derrida. Con le sue opere e il suo insegnamento ha introdotto in Francia un nuovo studio dei filosofi presocratici, soprattutto grazie alla monumentale opera su Empedocle in quattro volumi pubblicata tra il 1965 e il 1969.
Bollack si è dedicato anche alla critica testuale di autori contemporanei, occupandosi, tra l’altro, del grande e indimenticato Paul Celan.