Appuntamento
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Trent’anni fa, nel 1982, Roberto Mussapi presentava al Gabinetto Vieusseux di Firenze il suo primo volume di poesia, “Il sonno di Genova” (edizioni Tosadori). Quella fiorentina fu per scelta dell’autore l’unica presentazione del libro, a opera di Piero Bigongiari e Mario Luzi, autore anche della prefazione. Mussapi, nato nel 1952, aveva trent’anni. Trent’anni dopo, verso la fine dell’anno 2012 e del sessantesimo compleanno, il poeta torna al Gabinetto Vieusseux invitato dal filosofo Sergio Givone, a dialogare su questioni su cui i due, che si conoscono dai tempi universitari a Torino, conversano a distanza, da sempre. L’appuntamento che vede protagonisti il filosofo Sergio Givone e il poeta Roberto Mussapi si intitola “Mito e pensiero nella poesia di Roberto Mussapi” e avrà luogo domani, mercoledì 5 dicembre, alle ore 17.30, nella Sala Ferri di Palazzo Strozzi.
Due anime affini si incontrano su temi fondamentali della poesia e del pensiero. A Firenze, trent’anni dopo la presentazione del primo libro con i due poeti che furono importanti nella formazione del giovane Mussapi.
A Firenze, città cara al poeta e che ha mostrato nei decenni il suo legame con la sua opera: l’editore Le Lettere ha pubblicato “Il necessario incanto”, in cui Mussapi è intervistato da Fabrizio Pagni, “Il fiume sacro”, di Ettore Canepa, un altro dei testi considerati fondamentali sull’opera mussapiana, e, recentemente, “La veneziana”, il poema di Mussapi in edizione bilingue, con la traduzione di Jean-Yves Masson e il saggio introduttivo di Yves Bonnefoy.
Le Edizioni della Meridiana hanno pubblicato “Accanto al fiume oscuro”, un’autoantologia commentata dall’autore, che la considera esemplare: “Il modello mi obbligava al racconto evitando i pettegolezzi del diario. E la copertina rende perfettamente l’idea del mio movimento nel mondo”. Delle numerose messe in scena dell’opera di Mussapi drammaturgo, il teatro Kripton ha realizzato, con la regia di Giancarlo Cauteruccio Antartide, interprete Virginio Gazzolo, e Femmina, fuoco, monologo per Ornella Vanoni.
Domani, dunque, al Gabinetto Vieusseux si celebra il trentennale dell’amicizia tra una città e un poeta, con la partecipazione di un filosofo che con il poeta e la città ha un analogo rapporto di amicizia.