William Kentridge a Roma

Arte e poesia
a cura di Luigia Sorrentino

Tre prestigiose istituzioni per un genio della scena artistica contemporanea: Fondazione Romaeuropa, MAXXI, Teatro di Roma, presentano KENTRIDGE A ROMA, un omaggio al grande artista in occasione dello spettacolo Refuse the hour al Teatro Argentina dal 15 al 18 novembre, e della mostra Vertical Thinking al MAXXI dal 17 novembre al 3 marzo 2013.

Ne parlerà alla stampa lo stesso William Kentridge, martedì 13 novembre alle ore 12:00 al Teatro Argentina, insieme a Dada Masilo, coreografa e interprete, e Philip Miller, autore delle musiche dello spettacolo. Interverranno inoltre Franco Scaglia, Presidente Teatro di Roma, Monique Veaute, Presidente Fondazione Romaeuropa, Anna Mattirolo, Direttore MAXXI Arte.

Refuse the hour sarà trasmesso in streaming live giovedì 15 novembre e rimarrà disponibile on demand fino a giugno su telecomitalia.com.

Il MAXXI Arte rende omaggio dal 17 novembre 2012 al 3 marzo 2013 con Vertical Thinking, a un genio della scena artistica contemporanea: William Kentridge. La mostra ruota attorno all’installazione the Refusal of Time, prodotta in occasione di Documenta 13 di Kassel e ospitata in prima nazionale.

L’installazione di William Kentridge è stata ripensata per gli spazi della Galleria 5 del museo,  è un’esplosione di musica, immagini, ombre cinesi con al centro una macchina pulsante di che trasporta il visitatore in una dimensione epica e fiabesca, dove il tempo si annulla.

The Refusal of Time nasce da una riflessione pluriennale sul concetto di tempo, sviluppata da William Kentridge insieme con il fisico e storico della scienza Peter L. Gallison ed è stato realizzato in collaborazione con il compositore Philip Miller e con Catherine Meyburgh per l’elaborazione video e l’editing. Dada Masilo ha lavorato alle coreografie.

Al centro dell’installazione una macchina di leonardesca memoria, in stretto dialogo con altre sculture: ruote di bicicletta, megafoni cilindrici e altri strumenti, tutti orchestrati da giganti metronomi proiettati sulle pareti.

La narrazione è una danza fatte di ombre in movimento, in cui lo stesso artista appare e scompare attraversando lo spazio di immaginarie carte geografiche. L’opera propone così una riflessione universale sul tempo, che si rifrange nell’attraversamento dei luoghi e nella vita degli individui, seguendo i vari fusi terrestri, dalle albe ai tramonti, fino a ricomporsi in un tutto cosmico.
In mostra anche 14 serigrafie inedite e poi bozzetti preparatori per The Refusal of Time, una maquette della messa in scena di Refuse the Hour e sei opere della collezione permanente del MAXXI, di cui alcune esposte per la prima volta.

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