“Era farsi” è un’autoantologia che raccoglie le poesie dal 1974 al 2011 di Margherita Rimi, prefazione di Daniela Marcheschi, Marsilio Editore, 2012.
Nell’autoantologia Margherita Rimi ha inserito testi sia editi che inediti, alcuni, ‘riveduti’ e ‘corretti’, tratti da precedenti pubblicazioni. Nella organizzazione e nella disposizione dei componimenti Margherita Rimi ha seguito un ordine prevalentemente cronologico, tranne nei casi in cui ha privilegiato un aspetto tematico.
Margherita Rimi è nata a Pizzi, Palermo, e risiede in provincia di Agrigento. Poeta, medico e neuropsichiatra infantile, svolge da anni un’intensa attività di cura e tutela dell’infanzia e dell’adolescenza, lavorando, in particolare, con i bambini che hanno subito violenze e abusi e con i minori portatori di handicap.
E sono proprio i bambini che Margherita Rimi ha incontrato nel suo percorso di medico e neuropsichiatra infantile, i protagonisti dell’intera raccolta di poesie. Bambini che portano una ferita insanabile, sul corpo e sulla mente. Bambini che non hanno avuto ‘infanzia’, che non hanno avuto ‘genitori’, che sono stati resi ciechi per sempre, come Edipo, che appartenne a una stirpe maledetta, quella dei Labdacidi.
La domanda “papà dove mi porti?”, che compare nella poesia Le voci dei bambini, dedicata ad Agata Kristof, fa risuonare in tutto il suo carico di pena, il senso di un segreto terribile.
Il libro di Margherita Rimi è quasi un abecedario della violenza sui bambini. Si comprende che ‘i materiali’ di quest’opera sono ‘contaminati’ dal linguaggio di bambini che non potranno, forse, mai più recuperare la loro infanzia dopo gli abusi e le violenze inferte sui loro corpicini, sulle loro menti, da coloro che avrebbero dovuto accudirli, proteggerli, consolarli. E allora, ascoltiamo le voci di “questi bambini” attraverso la voce di Margherita Rimi.
(di Luigia Sorrentino)
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Le voci dei bambini
per Agata Kristof
I
La madre pettinava la bambina
lavava la sua faccia
– Mi fai male nella testa –
.
E lei chiudeva gli occhi
nascondeva le bambole
prima di addormentarsi
.
E a chi nascondeva gli occhi
era un segreto
bianco sul foglio bianco.
II
Vado piano per la strada
.
Gli aquiloni lo chiamavano
per nome
.
potevo nascere due volte
.
-Papà dove mi porti?-
III
Il bambino cattivo
La storia nascosta
ricompare
patto di gomma e di matita
.
Neanche mia madre se ne accorge
.
A disegnare quelli che sono veri
ti voglio dire questo “gioco”
.
Qui ho il vetro nella gola
.
A disegnare quelli che sono veri:
a disegnare per ultimo mio padre.
IV
Hanno detto che era una bugia
o forse era un sogno
“Io. Sono. Il bambino cattivo”
“Non devo parlare”
“Non si tradiscono i segreti”.
Margherita Rimi, Era farsi, Autoantologia 1974-2011 (Marsilio Editore)
barava Margherita e brava Luigia!
Grazie Luigia per questa nota sul mio libro.
Ringrazio anche Fabrizio Centofanti per l’attenzione.
Margherita Rimi