Sei gradi di separazione, Dialoghi crossmediali

In un mondo sempre più piccolo “La teoria dei sei gradi di separazione” è un’ipotesi secondo cui qualunque persona può essere collegata a qualunque altra persona attraverso una catena di conoscenze con non più di cinque intermediari. Tale teoria è stata proposta per la prima volta nel 1929 dallo scrittore ungherese Frigyes Karinthy in un racconto breve intitolato Catene. […]

Nel 1967 il sociologo americano Stanley Milgram trovò un nuovo sistema per testare la teoria, che egli chiamò “teoria del mondo piccolo“. Selezionò casualmente un gruppo di americani del Midwest e chiese loro di mandare un pacchetto a un estraneo che abitava nel Massachusetts, a diverse migliaia di chilometri di distanza.

Ognuno di essi conosceva il nome del destinatario, la sua occupazione, e la zona in cui risiedeva, ma non l’indirizzo preciso.

Fu quindi chiesto a ciascuno dei partecipanti all’esperimento di mandare il proprio pacchetto a una persona da loro conosciuta, che a loro giudizio avesse il maggior numero di possibilità di conoscere il destinatario finale. Quella persona avrebbe fatto lo stesso, e così via fino a che il pacchetto fosse stato personalmente consegnato al destinatario finale.

I promotori dello studio si aspettavano che la catena comprendesse perlomeno un centinaio di intermediari, mentre invece, per far arrivare il pacchetto, ci vollero in media solo tra i cinque e i sette passaggi.

Le scoperte di Milgram furono quindi pubblicate in Psychology Today e da esse nacque l’espressione “sei gradi di separazione.”

Da Wikipedia http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Sei_gradi_di_separazione&oldid=49903446

Abbiamo scelto questo titolo per creare una suggestione. Il nostro mondo sta davvero diventando sempre più piccolo, e nella declinazione social i sei gradi diventano anche meno. Ormai viviamo avvolti da un fittissimo reticolo di dialoghi e di connessioni, e sempre più spesso ne siamo parte attiva.

In questo “nuovo mondo” come si muove un broadcaster di servizio pubblico? A quali esperienze internazionali può far riferimento, a quale vision strategica può ispirarsi, che tipo di scenari del mercato e degli utenti si trova ad affrontare? Ma, oltre a queste domande dal respiro molto ampio, ci sono anche le piccole domande del quotidiano: come può la televisione adeguare la conversazione che da sempre intrattiene con i propri spettatori a modalità di relazione via via più rapide? E cos’è davvero la crossmedialità? Usiamo tutti questo termine, ma cosa intendiamo realmente? Noi crediamo sia soprattutto la capacità di dialogare e interagire con le persone: una “condizione della mente”, che ci spinge ad utilizzare tutti gli strumenti disponibili per ampliare ed approfondire il dialogo.

Nei prossimi anni la diffusione della banda larga consentirà di potenziare enormemente questi dialoghi. I broadcaster non possono farsi trovare impreparati, e dobbiamo quindi impegnarci per capire come adattare i nostri prodotti a questo nuovo scenario e come crearne nuovi che tengano conto dei cambiamenti in corso.
Per cercare insieme risposte a questi problemi, ci siamo rivolti ad alcuni esperti, ma anche e soprattutto a chi la televisione – e i dialoghi che la animano – la fa ogni giorno: a tutti coloro che partecipano con ruoli diversi alla creazione editoriale del prodotto, e che sono il cuore pulsante dell’attività di ogni broadcaster. Perché riteniamo che sia importante creare dei momenti di condivisione su questi argomenti con chi progetta e realizza i programmi.

Proprio per questo, dal confronto di oggi speriamo nasca un racconto collettivo, da continuare insieme nella community “Dialoghi crossmediali”: il racconto di come la televisione, e la Rai in particolare, sta affrontando la sfida della crossmedialità e di come stia cercando di rinnovarsi e rigenerarsi grazie a un contatto sempre più forte con il proprio pubblico. 

Direzione Palinsesto Direzione Marketing

Direzione Relazioni Istituzionali e Internazionali Direzione Risorse TV

SCENARI CROSSMEDIALI – INCONTRI CON L’AREA EDITORIALE
“CONTENITORI DA STUDIO E FACTUAL”

SEI GRADI DI SEPARAZIONE
DIALOGHI CROSSMEDIALI IN UN MONDO SEMPRE PIÙ PICCOLO

ROMA, MARTEDÌ 12 GIUGNO 2012, ORE 10-13.30, RAI VIALE MAZZINI 14, SALA DEGLI ARAZZI
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PROGRAMMA
09.45 proiezione video introduttivo a cura di Teche e Strutture organizzatrici.

10.00 Apertura lavori e saluti

10.15 Strategie editoriali e tecnologiche degli operatori di Servizio Pubblico Europei nel contesto crossmediale

Annika Nyberg Frankenhaeuser, Media Director EBU- scenario europeo

con la collaborazione di Giacomo Mazzone, Head of Istitutional Relations EBU e di Nicoletta Iacobacci, Head of Multiplatform EBU (video)

introduce : Marco Simeon

11.00 L’evoluzione delle abitudini di consumo e delle esigenze degli utenti e case history di prodotti cross mediali internazionali di rilievo

Andrea Bellavita e Miguel Salerno per Neopsis

Introduce: Marcello Ciannamea

11.30 Prodotti crossmediali Rai

Raidue, RaiTre, Rai5 Rai Edu, Rai Ragazzi e Rai.tv
adattamenti cross mediali di prodotti-contenitore già esistenti e di nuovi progetti, aspetti produttivi e costi Sipra Lab, SCOM, Rai Teche modelli di business e di utilizzazione dell’archivio per la crossmedialità
Presenta: Federica Gentile

12.30 Commenti : Carlo Freccero Angelo Teodoli Valerio Fiorespino

13.00 Considerazioni finali: Piero Gaffuri

13.15 Conclusioni : Antonio Marano – VDG per il coord. dell’offerta Radio-TV

Postazioni crossmediali e allestimenti a cura delle direzioni: ICT, Rai.tv, Teche.

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