Opere inedite, Giulia Bolognini

Opere inedite
a cura di Luigia Sorrentino

Oggi leggiamo gli inediti di Giulia Bolognini, le sue cronache in versi, che – come lei stessa scrive – “si ispirano ai fatti del 2011: la fine di Gheddafi con «una fuorviante pistola d’oro», royal wedding, neutrini superluminali, disastri ambientali [tsunami in Giappone e alluvioni in Italia], eccetera…
Sono 12 in tutto, come i mesi. Per il momento sono ancora inedite, ma verranno pubblicate in una silloge dal titolo ‘’Sic transit annus. Cronache in versi”.

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Tobruk, 1911/2011

Il piroscafo, quella prima volta,
aveva sbarcato fanti e cavalli
scatolette, viveri e la rivolta
a terra, in Libia, al porto-sfarfallio

di gente. L’Italia s’è mossa ancora
[alla buon’ora?] tra il drone e il caccia
che si chiama Miraggio e che colora
di sangue rosso Gheddafi – la faccia

del colonnello – finito dai suoi
con una fuorviante pistola d’oro.
D’oro come il petrolio della Libia

che non è più una scatola di sabbia.

***
CRISI/operatori alla finestra

Ecco lo spread è alle stelle da ieri
senza meno senza più, va su e giù,
ma sempre sopra i quattrocento punti
base, rotondità percentuale
di un interesse che sale veloce.
Cosa fare? La stretta creditizia
ci assale. Non ci resta che aspettare:
vendere o comperare in questo mondo
declinista da Bot quaresimale?
***
PRIMAVERA ARABA

Il petto tutto piccolo
piccolo, le bebè
rosse e le calze nere
velate, Aliaa Magda,
più nuda che svestita,
ti sei fotografata
sul tuo blog dando scandalo.
……………………………………
L’Egitto è pieno di donne svestite,
nella pubblicità
e in tivù, ma tu sei
nuda, che è un po’ diverso,
tu sei in presa diretta
con la verità, istanza
di libertà per le donne
dell’Islam
e asterisco di merito

***

CERN: a caccia di neutrini superluminali

Forse che sì, forse che no… è il kolossal
delle particelle senza colore
e sparate nell’acceleratore.
Neutrini a fasci con un po’ di massa
viaggiano più veloci della luce
da Ginevra al Gran Sasso. Li conduce
la voglia di arrivare, con sessanta
nanosecondi d’anticipo, prima
della luce, prima di Einstein e prima
della relatività tutta quanta.
Materia luminale e luminari
della materia a confronto diretto,
con il contraddittorio del Dogma.

***
ITALIA 150/ 17 marzo

Flag etiquette. Non è cosa da poco
conto esporre la bandiera nel giorno
di marzo. Non deve toccare il suolo,
va alzata con vivacità, e d’intorno
vola leggera, mai piatta per gioco.
Il verde all’asta – verde felce – e attorno
il bianco pantone più il rosso scarlatto
del battente. Tre metri per due è grande
però di notte vai poi illuminata,
luce relata ai secoli.

***

‘JUST WED’ DA SINDROME GIEFFE

Che le avrà mai detto? «Oh, sei bellissima».
«You look beautiful». L’esperta labiale
è sicura. All’altare – ci può giurare –
William, il principe di cuori, in divisa

d’Irlanda ha detto così, proprio prima
del ‘sì reale’, a Kate in corteggio/ensemble
di damigelle con Pippa dal sexy
B-side. Poi dopo Westminster il dubbio:

«Cosa facciamo adesso?» – «Ci baciamo»
«Ancora?» – «Sì, ancora»…
davanti al consesso d’Inghilterra,
sul terrazzo di Backingam Palace,
ammesso e concesso.

***

PRE_FUKUSHIMA

Tutto è andato, sfracello più totale.
Le barche fanno impressione sui tetti
delle case, shock visivo-ambientale
del maremoto sconvolto in mottetti

increanti e orbite di coazione.
Dieci metri e passa di onde anomale
per chilometri lì a nord del Giappone,
si sono riversati sulle povere

case e cose interrotte, cose e case
corrotte da fanghiglia e torba nera.
Ferrovie, pompe, dighe, antenne rase

al suolo, distruzioni da nuova era.
In migliaia i sepolti nelle case
è il consuntivo prima di sera.

***

POST-FUKUSHIMA

Una tensostruttura come all’Expò,
in tralicci di metallo e pvc,
farà da cappello al reattore uno,
nel Giappone più che terremotato
da post-Hiroshima remoto.
Sarà prefabbricata senza viti né bulloni,
pilotata a distanza da una gru

la prima opera fatta a mano da lontano,
perché chi si avvicina al mare delle
radiazioni è morto,
per insarcofagare s’insarcofaga.

***
‘PORTA A PORTA’ e talk-show seriali

«Buonasera» con sigla di apertura,
la porta si apre e arrivano gli ospiti
per i casi di nera
s’indaga in modo certosino il fomite

della colpa con reo-confessi e preti,
avvocati e colonnelli in pensione
tutti insieme indiscreti
tra i plastici e i mimi dell’azione

omicidiaria alias il delitto.
Misseri, Parolisi
& co. parlano e ribattono fitto

fitto, ricostruzioni a tinte cremisi
scenari di delitto,
lavacri e più di riti condivisi.

***
Steve Jobs

Il mio computer s’è rotto all’improvviso.
Era quasi nuovo, ma quest’estate
mi s’è rotto, un crack nello chassis
un crack-cratere proprio lì sul bordo,
dileguante bellezza
di un mac-book.
Mi sono lamentata a non finire
ma adesso che non ci sei più,
dal cinque ottobre del duemilaundici,
taccio, non dico niente:
i-mago del computer, dei telefoni
e della musica,
pioniere della vita nella falla
e nella malattia
con il nuovo linguaggio
della tecnologia

***

ANGELI DEL FANGO

La città si è svegliata oggi,
sotto il sole novembrino
nelle vie di folla rauca
con gli angeli porta-pale
che si mettono a svuotare
i negozi e le cantine,
ipogei della città.
Sono giovani di venti
o diciotto o trent’anni
ma non vogliono farsi chiamare ‘angeli
del fango’: è più moderno ‘volontari’
che fa rima con ‘precari’.
I giovani sono un bene,
si ricordi chi di dovere ,
i giovani sono il Levante.

Giulia Bolognini, nata a Sondrio. È laureata in Lettere a indirizzo storico-artistico all’Università di Pavia nel 2001 e diplomata alla ‘’Scuola di Giornalismo Massimo Baldini” della Luiss. Ha imparato a districarsi nelle notizie all’agenzia ANSA di Roma nella redazione specializzata (Scienze e cultura). Collabora con riviste di moda (Tu Style, Mondadori) e siti di cultura e spettacolo (dazebao). Scrive poesie, che ha pubblicato in vari giornali (‘l Gazetin, Tellusfolio) e cataloghi d’arte (Michelangelo Merisi da Caravaggio. Chiuder la vita, Skira, 2010). Sta per uscire la sua silloge d’esordio: ‘’Sic transit annus”. Cronache in versi del 2011.

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