Valerio Magrelli interviene sul Nobel dato a Tomas Tranströmer

“La scelta di un poeta mi pare importante e mi sembra anche una giusta risposta al delirio di proporre al Nobel un cantautore come Bob Dylan”. Lo dice il poeta Valerio Magrelli commentando l’assegnazione del premio per la letteratura al poeta svedese Tomas Transtromer e criticando le previsioni dei bookie che nelle ultime ore davano come favorito Bob Dylan.

“Proporre Dylan è un’idea insensata e pericolosa. Ha milioni di fan, si può accontentare senza invadere il campo di altri. Sono due mestieri – dice Magrelli – diversi. Prometto solennemente che non chiederò mai di suonare su un palco. Ognuno al suo posto. La parola cantata è una parola con una protesi. Sarebbe come confrontare un pugile con uno spadaccino. Il Nobel è stato vinto anche da cattivi scrittori, ma scrittori. Dylan non è uno scrittore”.

Anche il Nobel a Dario Fo, che ha fatto molto discutere, è una cosa diversa da quello proposto per Dylan. “Fo – afferma Magrelli – è autore di commedie”.

Per Magrelli, che ha letto e studiato i testi di Transtromer, la scelta di premiare la poesia è importante anche perché “in un mondo dominato dalle classifiche dei libri, dai bestseller e dove il romanzo è una fabbrica, è bello e giusto soffermarsi su chi fa un lavoro diverso. In un mondo dove si gioca a pari e
dispari è bello ricordare che ci sono gli scacchi” sottolinea e spiega: “è un po’ come quello che corre tra Federico Moccia e Transtromer”.
Il Nobel 2011 “è – conclude Magrelli – il più’ importante poeta di tutta l’area scandinava e non solo. In Italia purtroppo è poco noto, ma purtroppo succede”.

4 pensieri su “Valerio Magrelli interviene sul Nobel dato a Tomas Tranströmer

  1. Proprio in questi giorni, sul mio profilo facebook avevo espresso, certo più indegnamente, un parere analogo. Fra l’altro riportando una poesia di Magrelli. Geniale la similitudine col pugile e lo spadaccino ! “Tutto ti ricorda qualcosa”, per dirla con Hemingway

  2. Dylan è molto più di un semplice cantautore…bensì colui che ha fatto poesia cantata e in questo caso direi al signor Magrelli di informarsi prima di sparare porcate.

  3. Non volendo qui sostituire le motivazioni, sicuramente meglio argomentate, di chi propone Dylan per il Nobel, vorrei solo ricordare che la poesia, nella sua tradizione orale, recitata o cantata, affonda le sue radici nelle civiltà millenarie, molto prima dell’invenzione della stampa. Il grande merito di Bob Dylan è di avere ricongiunto la letteratura, nel caso specifico la sua magnifica poesia, alla sua forma orale che ha necessariamente bisogno di una performance e di un pubblico. Lo ha fatto con risultati eccelsi sotto ogni punto di vista: letterari, musicale e interpretativo. Non credo che il suo successo “economico” debba indurci a sminuire il valore della sua opera, lo troverei poco “nobile”.

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