Il metodo di Fernanda Pivano, la testimonianza diretta

Fernanda Pivano e Luigia Sorrentino foto d’archivio

Fernanda Pivano nome tutelare della Beat Generation in Italia, ha iniziato la sua attività letteraria sotto la guida di Cesare Pavese, nel 1943, con l'”Antologia di Spoon River“, di Edgar Lee Masters. Successivamente ha tradotto molti altri romanzieri americani, Faulkner, Hemingway, Fitzgerald, Anderson, Gertrude Stein, corredando, a quasi tutte le sue traduzioni, saggi critici. Come talent scout editoriale ha suggerito la pubblicazione degli scrittori contemporanei più significativi d’America, da quelli citati negli anni Venti a quelli del dissenso negro, come Richard Wrigth, ai protagonisti del dissenso non violento degli anni Sessanta: Ginsberg, Kerouac, Burroughs, Ferlinghetti, Corso, agli autori ora giovanissimi quali Leavitt, McInerney, Ellis. Per quest’ultimo ha scritto un lungo saggio che costituisce una breve storia del minimalismo letterario americano.
Si è presto affermata come saggista confermando in Italia un metodo critico basato sulla testimonianza diretta, sulla storia del costume e sull’indagine storico-sociale degli scrittori e dei fenomeni letterari.

Intervista a Fernanda Pivano
di Luigia Sorrentino
Milano, 15 maggio 2005

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